Nella realtà, le strategie ecologiche generano spesso un eccesso di produzione di materiali, che richiedono consumo di energia e attività di fabbriche, responsabili dell'inquinamento mondiale. Le vera lotta ecologica sta nella riappropriazione dei materiali e delle sperimentazioni con la creazione di oggetti ready-made, lontano dalla cosiddetta benevolenza degli studi sovvenzionati. La casa dello studente in rue Amelot a Parigi è un progetto che s'inserisce in un interstizio urbano: nello spessore di un muro cieco.
È nello spessore di queste pareti che Stephan Malka costruirà questo edificio sottile. La forma urbana è un'estensione rigida delle pareti cieche, che le ospita utilizzando ciò che già esiste.
Nessun edificio sarà distrutto, e nessun inquinamento generato. La pelle è costituita da un modulo esistente: pallet di legno.
Tenuti insieme da cerniere orizzontali, i pallet spingono verso l'alto, consentendo privacy o aperture di grandi dimensioni.
La modularità delle varie palette crea geometrie variate, che si basano sull'uso e che sono rigenerate di continuo.
La riappropriazione dei materiali ricicla l'esistente senza ulteriori elaborazioni, che costerebbero energia in termini di produzione e d'inquinamento.
Il vero approccio ambientale non consiste nella distruzione, ma nella sovrapposizione d'interventi sul nostro patrimonio edilizio.
Si tratta di una nuova strategia di utilizzo del terreno, senza riferimenti a un lotto preciso, costruito con una "ecologia" de facto dei mezzi.
Stephan Malka: Ame-Lot
Il recente progetto dell'architetto francese per una residenza studentesca utilizza pallet di legno per creare una nuova pelle a un vecchio edificio.
View Article details
- 29 febbraio 2012
- Parigi