Nel numero di dicembre 953, il nostro obiettivo si è focalizzato su tre recenti progetti dei giapponesi Sou Fujimoto, Ryue Nishizawa e Kazuyo Sejima che raggiungono un'elevata verticalità, in fuga dalla nota densità di Tokyo. Siamo quindi scesi sottoterra per scoprire la trasformazione operata da Cherubino Gambardella e Simona Ottieri con la stazione della metropolitana milanese di Piazzale Loreto. Abbiamo incontrato Minoru Takeyama e discusso con lui dei suoi due splendidi edifici supergrafici – le torri Ichiban-kan e Niban-kan – realizzati quasi quarant'anni fa a Tokyo e diventati presto icone del movimento postmoderno. A Kabul, abbiamo cercato di svelare la scena creativa emergente della città e gli sforzi per costruire un'alternativa alla storia apparentemente infinita di crisi e di guerre. Infine, abbiamo intervistato l'architetto danese Bjarke Ingels che ha messo in condivisione i riferimenti più importanti della sua biblioteca, spaziando dai fumetti alla filosofia contemporanea.
Sommario:
Copertina 953
Giovedì 11 novembre 2011,
Madrid: il collettivo Andrés
Jaque Arquitectos mette in
scena, nei saloni del centro
sociale La Tabacalera, la
performance IKEA disobedients
(foto di Jorge López Conde)
Editoriale
Joseph Grima
Op-ed: Wikileaks e l'architettura
paranoica dei data bunker
Roberto Costa
Mixtapes: Beijing
Matthew Niederhauser, Zhang Shouwang. A cura di Daniel Perlin
Journal
A cura di Elena Sommariva
Photoessay
Andrea Bosio
Soglie verticali a Tokyo
Tre recenti progetti di Sou Fujimoto, Ryue Nishizawa
e Kazuyo Sejima interpretano in modo drammatico
verticalità e teatralità spaziale, per sfuggire così alle
strettoie di una città notoriamente densa. Testo di Roberto Zancan. Foto di Iwan Baan. A cura di Laura Bossi
Takeyama
1977: sulla copertina di The Language of Post-Modern Architecture
di Charles Jencks compare un enigmatico edificio: il Niban-kan.
La sua assunzione a icona dei Supergraphics, assieme al
suo limitrofo fratello Ichiban-kan, ne eclisserà le straordinarie
qualità urbane. Domus l'ha visitato e ha incontrato il suo
autore, Minoru Takeyama, con due guide d'eccezione, Yoshiharu
Tsukamoto e Yasutaka Yoshimura.
Conversazione tra Minoru Takeyama,
Yoshiharu Tsukamoto,
Yasutaka Yoshimura,
Roberto Zancan. Foto di Matteo Belfiore. Ricerca di Salvator-John A. Liotta. A cura di Rita Capezzuto
L'esagono perfetto
Sostengono Francisco e Manuel Aires Mateus che il progetto di una casa
è anche un modo per riflettere sulla propria opera. Una villa ad Aroeira,
nella pineta a sud di Lisbona, rivela come i due progettisti stiano provando
ad abbandonare le loro consuete geometrie, a favore di forme più sinuose. Testo di Pedro Baía. Foto di FG+SG Fotografia de Arquitectura. A cura di Laura Bossi
La mia casa
è il mio castello
Una casa solare tra le Alpi smonta il modello dell'architettura alpina tradizionale
e lo riassembla, dai pannelli fotovoltaici alle tavole di larice, secondo un nuovo
linguaggio architettonico d'alta quota, intenzionalmente imperfetto. Foto di Alberto Sinigaglia. A cura di Francesca Picchi
Passeggiata sotterranea
Piazzale Loreto è un'importante cerniera di scambio tra due linee della Metropolitana
Milanese. Nata come spazio tecnico, da attraversare velocemente, la stazione
ha assunto oggi una valenza diversa grazie a un'operazione di restyling. Foto di Alberto Sinigaglia. A cura di Laura Bossi
Network: Spaceport
America
Foster + Partners
Network: Tree Pavilion
Salvator-John A. Liotta
Kabul creativa
La creatività è lo strumento per sopravvivere in un Paese
distrutto dalla guerra. È una strategia di sovversione politica
e il mezzo per preservare il passato. Lo raccontano, in Afghanistan,
le pratiche di artisti come Rahim Walizada e Aman Mojadidi,
ma anche l'attività di centri culturali e iniziative artistiche locali. Testo di Francesca Recchia. Foto di Lorenzo Tugnoli. A cura di Loredana Mascheroni
Le maglie sottili della rete
FabLab, un progetto umanitario interessante
e controverso nato tra le montagne afgane
e finanziato dal governo americano, solleva
il tema della strumentalizzazione della
ricerca scientifica. Testo di Francesca Recchia.
A cura di Loredana Mascheroni
Questa non è
una rivoluzione
Un dispaccio dalla scena artistica contemporanea
e dagli spazi pubblici della contestazione al Cairo,
a quasi un anno dall'anniversario di piazza Tahrir. Testo di Beth Stryker.
A cura di Loredana Mascheroni
Lettera da Doha
Nella penisola araba è Abu Dhabi ad assorbire gran parte delle luci della ribalta
culturale. Ma non troppo lontano c'è un altro polo artistico, Doha, che sta crescendo
a ritmi vertiginosi, soprattutto grazie al Qatar Museums Authority e al lavoro del suo
dinamico e giovane direttore: Sheikha Al-Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al-Thani. Intervista di Massimo Gioni. A cura di Loredana Mascheroni
Network: DesignTide Tokyo 2011
Matteo Belfiore
Network: Typo London: Places
Domus
Calore
conforme
Se c'è un elemento del paesaggio domestico che ha resistito
al cambiamento è il radiatore. Negli ultimi anni Tubes Radiatori,
una tipica azienda a conduzione familiare, ha espresso
un nuovo mondo di possibilità di progetto per il servizievole
calorifero, oltre a nuove opportunità per migliorarne l'efficienza. Testo di Marco Zito. Foto di Ramak Fazel. A cura di Francesca Picchi
Led: la luce dell'era elettronica
La tecnologia dei led sta cambiando lo scenario dell'illuminazione domestica:
introduce una migliore efficienza energetica, una miniaturizzazione delle
sorgenti di luce e una durata del tempo di vita che si misura nell'ordine
di decenni. Domus indaga le trasformazioni all'interno del panorama delle
produzione esistente per individuare i nuovi archetipi. Testo di Jonathan Olivares. Foto di Jon Costello, Jonathan Olivares. A cura di Francesca Picchi
Anatomia
di un faro led
Dopo anni di ricerche e numerose concept car, sull'Audi
R8 viene montato, per la prima volta in un'auto di serie, un faro
full-led. Per indagare questa nuova frontiera aperta al design
Domus passa in rassegna i passaggi decisivi della storia dei
led nell'automotive. Testo di Matteo Fioravanti. Foto di Andrea Basile. A cura di Francesca Picchi
States of Design 08: Après moi, le déluge
Il design della sedia è davvero finito? Dalle sedute informali dei movimenti radicali degli anni Sessanta
agli esercizi di eleganza tecnologica di Konstantin Grcic, una ricognizione sulle sfide di uno degli
archetipi dell'industrial design. Testo di Paola Antonelli. A cura di Francesca Picchi
Unpacking my library: Bjarke Ingels
Espressione piena della sua generazione, Bjarke Ingels, che ha fondato BIG da ragazzo,
è il pensatore antidogmatico e comunicatore carismatico per eccellenza, e ha dimostrato
che anche in architettura l'età non conta per il successo. Come prevedibile, i libri che lo
hanno ispirato sono eterodossi quanto la sua carriera, spaziando dai fumetti a Nietzsche. Intervista di Gianluigi Ricuperati. Foto di Yoo Jean Han. A cura di Rita Capezzuto
Rassegna: Design ecologico
A cura di Rita Capezzuto
Panorama
A cura di Guido Musante
Horoscope: Sagittario
Testi di Dan Graham, Jessica Russell. A cura di Elena Sommariva
domus 953 è in edicola
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- 05 dicembre 2011
- Milano