Pareid, studio di progettazione e ricerca interdisciplinare fondato a Bangkok dagli architetti Hadin Charbel e Deborah Lopez, ha realizzato per la mostra “Outside the box” del Museo di Arti Decorative di Madrid un’installazione immersiva che reagisce in base agli input di chi la abita. Diorama(n)tic è un habitat artificiale composto da tre parti: paesaggio, sensori e attivatori. Un paesaggio che, sebbene popolato da fiori, peli e pistilli, non vuol essere natura quanto piuttosto un essere vivente sinuoso e multiforme che decodifica il linguaggio del corpo umano e risponde con il proprio. I sensori rilevano infatti tre diverse intensità di frequenza cardiaca, sudorazione ed espressioni facciali dell’abitante e gli attivatori rispondono con l’emissione di più o meno nebbia e colori sempre diversi nell’illuminazione. 
Il progetto, che si innesta nella ricerca condotta da Pareid su tecniche di fabbricazione sperimentale, spazi sensoriali, ecologia e tecnologie digitali, rappresenta un’ulteriore riflessione sulla relazione tra uomo e architettura, oggetto e spazio, mai veramente risolta ma anzi costantemente mediata e negoziabile.