Mais e spugna vegetale diventano delicati arredi nella personale di Laposse in Messico

Nella sua prima mostra americana Fernando Laposse, nato in Messico e attivo a Londra, ha ritagliato, stirato e cucito insieme pezzi di spugna vegetale, trasformando un materiale dell’igiene quotidiana in un elegante divano  e in un paravento pieghevole che filtra la luce. Ma la spugna vegetale è solo uno dei materiali naturali usati da questo product designer che ha studiato alla Central Saint Martins e ha innalzato delle piante trascurate al livello di suggestivi oggetti domestici. La sua mostra all’Archivo Diseño y Arquitectura di Città del Messico, intitolata “Transmutations”, vede anch’essa questo innovatore della fabbricazione adoperare agave e foglie di granoturco.

L’agave, un tempo usata nella ormai dismessa industria messicana delle fibre tessili, dopo l’introduzione nel paese dei filati sintetici era stata quasi dimenticata come fonte di materiale, mentre le tradizionali varietà di mais sono state praticamente eliminate a causa delle alterazioni genetiche e della diffusione dei prodotti chimici. Laposse e un gruppo di agricoltori della regione messicana di Puebla, recuperando da una banca dei semi 16 varietà tradizionali di mais, hanno lavorato per recuperare questo cereale localmente molto apprezzato, mentre le donne della comunità hanno avuto il compito di trasformare le foglie – che crescono in miriadi di colori grazie alla reintroduzione delle varietà native – in un materiale piano usato da Laposse per intarsi, mobili e rivestimenti da parete.

“Transmutations” è qualcosa di più di una mostra di arredamento innovativo realizzato grazie alla sperimentazione sui materiali: è un inno a processi artigianali sottovalutati che celebra il potere di trasformazione del design. Attribuendo a questo lavoro il dovuto rispetto Laposse spera di invertire il processo di distruzione inferto alla natura e la conseguente incidenza negativa che esso ha sulle comunità, creando una catena di valore positiva con una scambio economico alternativo per chi vi è coinvolto.