Marco Poletto e Claudia Pasquero sono i
fondatori di ecoLogicStudio, studio londinese
avviato dopo una formazione al Politecnico
di Torino e alla Architectural Association.
Specializzati in problemi energetici e ambientali,
Poletto e Pasquero sono "system thinkers",
interessati ai rapporti cibernetici tra l'architettura
e il suo ambiente. Questo significa che la
loro definizione di architettura ecologica non
ruota né puramente intorno all'impiego di nuove
tecnologie, né al rifiuto o al camuffamento
delle tecnologie stesse sotto le apparenze del
vernacolare, e neppure a un loro uso finalizzato
a produrre metafore naturali. EcoLogicStudio
si lascia alle spalle le preoccupazioni formali
della prima generazione di designer parametrici:
i prototipi ed edifici ibridi elaborati sono
sistemi dinamici che rispondono alle influenze
ambientali e comportamentali esterne per
generare effetti spaziali e climatici.
A dimostrazione della loro capacità di
accordare gli edifici con l'ambiente, oltre che
di reinventare tipologie e tecniche costruttive
convenzionali, l'anno scorso Marco Poletto e
Claudia Pasquero hanno convertito una grande
villa a Cirié, nei pressi di Torino, in un moderno
complesso residenziale composto da cinque
appartamenti. L'edificio risale agli anni
Settanta, periodo in cui il calcestruzzo rappresentava
un materiale ancora nuovo, in questo
caso impiegato largamente ma in maniera poco
lungimirante, più che altro per copiare i vecchi
stili e senza tener conto dei risultati sotto il
profilo dei consumi energetici. Le abitazioni
tradizionali con pareti spesse sono rigide
e buie. Di frequente, in un luogo come Cirié,
caratterizzato da un'escursione termica che
va dai 40° estivi ai -10° d'inverno, esse appaiono
ridondanti sia dal punto di vita culturale sia
da quello ambientale. La tattica di 'riciclaggio'
attuata da ecoLogicStudio è stata quella
di fornire all'edificio
un "muro di luce",
una sorta di 'spugna'
solida ma permeabile,
con 'pori' in grado
di assorbire e filtrare
il calore, la luce e
la vista verso e dal
giardino circostante.
Questo effetto dissolvenza
varia nelle
singole parti dell'involucro
della casa,
creando diversi livelli di privacy ed esposizione
al sole. Il sistema di cavità a spirale è stato
progettato utilizzando strumenti di modellazione
parametrica, mentre le attrezzature per
lo stampaggio degli elementi sono state spedite
in Italia per la fabbricazione da parte di un
artigiano locale e il successivo assemblaggio in
sito. Con la geometria variabile delle aperture
e la capacità complessiva di filtrare la luce, il
'lightwall' integra effetti decorativi e ambientali
che cambiano a seconda degli angoli di
veduta, facendo sì che gli spazi appaiano più
atmosferici che volumetrici. Dopo aver spezzato
la massa originaria a 'L' dell'edificio con l'inserimento di un'entrata pedonale tra i tre
blocchi principali, gli architetti hanno aggiunto
una palestra nel seminterrato e balconi sul
lato sud-occidentale. Gli interni risultano ora
aperti e fluidi, e lo spazio abitativo massimizzato.
Lucernari e camini triangolari spuntano
qua e là dall'ampio tetto, armonizzandolo con
il composito trattamento della facciata.
I 'pori' delle pareti risultano immediatamente
visibili avvicinandosi all'entrata a est:
da qui, un'osservazione più ravvicinata lascia
scoprire la forma a imbuto. I muri esterni a
nord e a est sono solidi e massicci, il che contribuisce
alla stabilità termica del complesso,
mentre le pareti pixellate si lasciano penetrare
dalla vista e dalla luce. All'interno, un'apertura
praticata su uno spazio a doppia altezza
ospita la scala in acciaio e legno di betulla.
In alto, un tetto densamente punteggiato di
lucernari permette l'ingresso di una grande
quantità di luce diffusa e, in estate, una ventilazione
incrociata naturale. La facciata a
sud è trasparente, garantendo più luce solare
d'inverno, mentre d'estate il tetto fornisce una
buona quantità d'ombra.
L'impegno di ecoLogicStudio nella realizzazione
di prototipi ha permesso di simulare e
testare il comportamento della trasmissione
e della diffusione di luce e della penetrazione
dei raggi solari per mezzo di un apposito software
e di un modello. Il loro interesse verso
lo sviluppo di nuovi schemi di interazione tra
natura e tecnologia porta a far sì che ciascun
progetto si sforzi di rappresentare una sintesi
che preannuncia in modo intelligente l'era
oramai imminente dell'interdipendenza ecologica.
Light wall
La ristrutturazione di una casa unifamiliare degli anni Settanta ha offerto l'occasione allo studio londinese per elaborare un sistema basato su un rapporto dinamico tra architettura e ambiente. Design ecoLogicStudio – Claudia Pasquero, Marco Poletto. Testo Lucy Bullivant. Foto ecoLogicStudio.
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- 06 marzo 2009
- Cirié