Giunta alla dodicesima edizione, Typo
Berlin è sbarcata ad Alexanderplatz,
nel cuore nevralgico e ideologico della
ex capitale della Germania socialista.
Ad ospitarla è l'Haus des Lehrers,
realizzata nel '62 come sede
dell'organizzazione dei pedagoghi
di Berlino Est dall'autore della
Fernseherturm (la torre della
televisione) e della monumentale
imboccatura della Stalinallee,
Hermann Henselmann.
Il tema prescelto per la presente
edizione, 'musica', è la cornice dei più
svariati interventi: se Moritz Sauer
introduce al mondo delle etichette
indipendenti online, Elena Albertoni
presenta per Anatoletype la versione
opentype della notazione musicale
gregoriana. Di particolare rilievo
è l'incipit della tre-giorni, con Steve
Heller che illustra il connubio tra
grafica e industria musicale per
la realizzazione, nel '39, delle prime
copertine degli album musicali.
La fortunata collaborazione tra Alex
Steinweiss e la Columbia assume
ai suoi occhi i tratti di una piccola
rivoluzione: gli album, sino a quel
momento relegati negli anditi più bui
e reconditi dei negozi
di elettrodomestici, in confezioni
anonime, guadagnano finalmente
il loro spazio nelle vetrine.
La copertina diventa luogo eletto
di sperimentazione e di possibile
– quanto problematica – traduzione
in immagini del contenuto musicale
dell'album.
Kim Hiorthøy e Jan Kruse – tra gli
altri – rispettivamente per Smalltown
Supersound e Morr Music sondano
con il loro lavoro questa complessa
relazione.
Il tentativo di indagare i multiformi
legami tra musica e tipografia
conduce inevitabilmente a esiti
talvolta pretestuosi e non del tutto
soddisfacenti, come l'esibizione
sul palco del Typosounds di una band
composta di soli grafici (i Wolfraam).
Non mancano però sperimentazioni di
grande interesse. Gli House Industries
presentano i loro ultimi set tipografici
in perfetto stile punk-manageriale;
basso, chitarra e batteria emulano le
melodie graffianti dei Vandals, mentre
sullo schermo scorrono le immagini
che presentano Bad Neighbourhood,
un font-kit ispirato alle punkzine e ai
contrasti forti della fotocopiatrice. Dal
canto suo, il gruppo berlinese Jutojo
produce dal vivo effetti video con un
procedimento analogico che ha
nell'intenzionale anacronismo il suo
fascino: una diapositiva è proiettata
su uno specchio che, dall'interno
di un acquario, riflette un'immagine
in movimento su una superficie
bianca; la telecamera raccoglie
quest'impressione e la trasferisce
allo schermo.
Non manca all'appuntamento Niklaus
Troxler – grafico e organizzatore
dell'ormai consolidato Willisau Jazz
Festival – che porta a Berlino la serie
di jazz poster, opposizione molto
elvetica alla scuola grafica svizzera
di Joseph Müller-Brockmann.
Typo Berlin non poteva trovare
chiusura a più sicuro effetto che
la conferenza-intervista di Klaus
Voorman, disegnatore della storica
e imitatissima copertina di Revolver
(Beatles, '66) e bassista della John
Lennon/Plastic Ono Band nel '70.
Typo Berlin 2007
Tra notazioni alfabetiche e scrittura musicale, Typo Berlin, la dodicesima edizione della conferenza internazionale di design tipografico, offre una piattaforma di discussione per le più significative esperienze nel campo di grafica, animazione, web, suono... Testo Giovanni Piovene. Foto David Benham.

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- 10 settembre 2007
