Typo Berlin 2007

Tra notazioni alfabetiche e scrittura musicale, Typo Berlin, la dodicesima edizione della conferenza internazionale di design tipografico, offre una piattaforma di discussione per le più significative esperienze nel campo di grafica, animazione, web, suono... Testo Giovanni Piovene. Foto David Benham.

Giunta alla dodicesima edizione, Typo Berlin è sbarcata ad Alexanderplatz, nel cuore nevralgico e ideologico della ex capitale della Germania socialista. Ad ospitarla è l'Haus des Lehrers, realizzata nel '62 come sede dell'organizzazione dei pedagoghi di Berlino Est dall'autore della Fernseherturm (la torre della televisione) e della monumentale imboccatura della Stalinallee, Hermann Henselmann.

Il tema prescelto per la presente edizione, 'musica', è la cornice dei più svariati interventi: se Moritz Sauer introduce al mondo delle etichette indipendenti online, Elena Albertoni presenta per Anatoletype la versione opentype della notazione musicale gregoriana. Di particolare rilievo è l'incipit della tre-giorni, con Steve Heller che illustra il connubio tra grafica e industria musicale per la realizzazione, nel '39, delle prime copertine degli album musicali. La fortunata collaborazione tra Alex Steinweiss e la Columbia assume ai suoi occhi i tratti di una piccola rivoluzione: gli album, sino a quel momento relegati negli anditi più bui e reconditi dei negozi di elettrodomestici, in confezioni anonime, guadagnano finalmente il loro spazio nelle vetrine. La copertina diventa luogo eletto di sperimentazione e di possibile – quanto problematica – traduzione in immagini del contenuto musicale dell'album. Kim Hiorthøy e Jan Kruse – tra gli altri – rispettivamente per Smalltown Supersound e Morr Music sondano con il loro lavoro questa complessa relazione.

Il tentativo di indagare i multiformi legami tra musica e tipografia conduce inevitabilmente a esiti talvolta pretestuosi e non del tutto soddisfacenti, come l'esibizione sul palco del Typosounds di una band composta di soli grafici (i Wolfraam). Non mancano però sperimentazioni di grande interesse. Gli House Industries presentano i loro ultimi set tipografici in perfetto stile punk-manageriale; basso, chitarra e batteria emulano le melodie graffianti dei Vandals, mentre sullo schermo scorrono le immagini che presentano Bad Neighbourhood, un font-kit ispirato alle punkzine e ai contrasti forti della fotocopiatrice. Dal canto suo, il gruppo berlinese Jutojo produce dal vivo effetti video con un procedimento analogico che ha nell'intenzionale anacronismo il suo fascino: una diapositiva è proiettata su uno specchio che, dall'interno di un acquario, riflette un'immagine in movimento su una superficie bianca; la telecamera raccoglie quest'impressione e la trasferisce allo schermo.

Non manca all'appuntamento Niklaus Troxler – grafico e organizzatore dell'ormai consolidato Willisau Jazz Festival – che porta a Berlino la serie di jazz poster, opposizione molto elvetica alla scuola grafica svizzera di Joseph Müller-Brockmann. Typo Berlin non poteva trovare chiusura a più sicuro effetto che la conferenza-intervista di Klaus Voorman, disegnatore della storica e imitatissima copertina di Revolver (Beatles, '66) e bassista della John Lennon/Plastic Ono Band nel '70.
Niklaus Troxler, Irene Schweizer (Piano),
Buschi Niebergall (Bass), Allen Blairman
(Drums), poster 1973
Niklaus Troxler, Irene Schweizer (Piano), Buschi Niebergall (Bass), Allen Blairman (Drums), poster 1973
Alex Steinweiss, Paul Robeson, Songs of free
men, Columbia Records, 1941
Alex Steinweiss, Paul Robeson, Songs of free men, Columbia Records, 1941
Jutojo, Sound Miniature 1, cortometraggio
audiovideo
Jutojo, Sound Miniature 1, cortometraggio audiovideo
Human Empire, The Year Of, Slow days, LP,
2006
Human Empire, The Year Of, Slow days, LP, 2006
Kim Hiorthøy, Diskaholics Anonymous Trio,Weapons of Ass
Destruction, Smalltown Superjazzz, 2006
Kim Hiorthøy, Diskaholics Anonymous Trio,Weapons of Ass Destruction, Smalltown Superjazzz, 2006

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