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Sabato 1 aprile, presso il Salone di Palazzo della Ragione di Padova, si inaugura un pendolo di Foucault. L’iniziativa, promossa dal Comune di Padova e dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Padova nella cornice delle celebrazioni dell’anno della fisica, sarà introdotta da Umberto Eco.
Il progetto di allestimento, curato da baukuh, prende le mosse dalle due principali esigenze tecniche del progetto scientifico, a cura di Labtrek: allestire un piano di oscillazione sopraelevato da terra perché possa ospitare l’apparecchiatura elettronica; e definire un’area di rispetto perché il pubblico non interferisca con l’esperimento. Il giovane studio italiano ha scelto di rispondere con un solo oggetto in grado di assolvere a entrambe le funzioni: una vasca dodecagonale che, montata su un telaio in alluminio lavorato con taglio laser e incastro, comprende un piano di spazzolamento in alluminio e dodici spicchi in lamiera di ferro piegata, assemblati con intarsi metallici.
La scelta di allestire un pendolo di Foucault all’interno del Salone di Palazzo della Ragione è stata motivata non solo da una valutazione delle dimensioni della struttura, ma soprattutto dall’unicità del monumento civico, che si offre come la più ricca “macchina astronomica” medievale giunta ai nostri giorni. Il pendolo, composto da un filo in acciaio lungo 20 metri e da una sfera in ferro e alluminio di 13 chilogrammi con un’ampiezza di oscillazione di 2 metri, sarà il terzo oggetto a occupare stabilmente il Salone, dopo la pietra del vituperio, antica berlina sulla quale venivano esposti i debitori insolventi prima dell’espulsione dalla città, e il grande cavallo ligneo realizzato per una giostra del 1466. Effettuata per la prima volta nel 1851, l’esperienza del pendolo di Foucault è la prova più evidente della rotazione della Terra intorno al suo asse e si basa sulla proprietà del pendolo di conservare il proprio piano di oscillazione quando è soggetto alla sola forza di gravità, eliminate le forze di attrito e altre forze esterne.

Gli infissi si trasformano in cornici che raccontano lo spazio
Una casa piena di pace, costruita con pochi segni e una palette di materiali in armonia con l'intorno. Protagonisti del racconto visivo, gli infissi color antracite di Edilpiù.