da Quattroruote n. 540/October 2000
Dopo che Claude Lobo, papà dello stile "New Edge" - linee tese alternate a forme concave e convesse - è andato in pensione, un uomo nuovo ha in mano (dal 1° gennaio 1999) le sorti del design europeo della Ford, almeno per quanto riguarda le piattaforme piccole e medie. Chris Bird, 44 anni, inglese, ha lavorato in Audi-VW dove ha legato il suo nome a modelli di grande successo, come la "A4", la "A3" e i primi studi della "A2". Capito adesso da dove vengono i passaruota e la linea del padiglione della nuova "Mondeo"? È logico, quindi, attendersi cambiamenti del genere anche sugli altri modelli futuri della gamma, a partire dalla nuova "Fiesta".
Insomma, dopo pochi anni, "New Edge" addio? Bird si schermisce: "Non sono qui per fare rivoluzioni. Penso che non si debbano confondere i clienti con qualcosa di totalmente nuovo. E del resto lo stile innovativo iniziato con la “Ka” e proseguito con la “Focus” ha dato alla Ford un vantaggio competitivo sulla concorrenza, che non si deve cancellare. Semmai, c’è spazio per qualche affinamento, come dimostra la “Mondeo”, la cui identità però resta Ford, specie nel frontale che ha molti punti di contatto con “Focus”".
In quale direzione vadano gli affinamenti di cui parla Bird è presto detto. Secondo il designer inglese, la qualità è sempre più in testa alle motivazioni d’acquisto. "E la qualità si fa anche col design, cioè il design può trasmettere all’acquirente la percezione di qualità, che aumenta il valore nel tempo dell’auto. È la lezione più importante che mi sono portato dietro dall’Audi".
Chris Bird

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- 12 luglio 2001
