di Alessandro Scarano
Il 2020 è stato un anno difficile. Difficilissimo per le arti performative, in lockdown a causa della pandemia. Per Jacob’s Pillow, un luogo leggendario per la danza, è stato un annus horribilis. Il suo celebre festival estivo viene cancellato per il Covid-19. E una mattina di novembre prende fuoco il Doris Duke Theatre, nel cuore del campus di 220 acri che da quasi un secolo è la casa del Pillow. Costruito nel 1990, pensato per spettacoli intimi o sperimentali, il teatro brucia con un crepitare “che ricorda il suono di un tornado”, raccontano i vigili del fuoco. Il teatro si ricostruirà, annuncia la direttrice Pamela Tatge. Ma non subito. Il nuovo Doris Duke Theatre, progettato da Mecanoo, debutta in questi giorni.
“C’è voluto tempo”, spiega Tatge a Domus, durante un viaggio che ha svelato in anteprima il nuovo teatro, frutto di un processo che ha coinvolto svariate consulenze, una ventina di studi di architettura. Il nuovo teatro è costato 30 milioni, supportato da una coalizione di donatori e fondazioni, più 5 per la digitalizzazione; la sua struttura in legno massiccio è rivestita in pino trattato termicamente; la superficie è di quasi 2000 metri quadri, più del doppio del vecchio e la platea di sedili a scomparsa può ospitare fino a 400 spettatori. C’è un foyer impreziosito da un’opera dell’artista indigena Brenda Mallory e uno spazio espositivo, mentre lungo la torre scenica corre un sofisticato sistema di passerelle. È superflessibile ed è stato creato per ospitare spettacoli, eventi, mostre e residenze, anche in contemporanea, per tutto l’anno.
Quattro i pilastri inalienabili stabiliti da Jacob’s Pillow per la progettazione: il primo, ritenuto fondamentale, anche se forse poco comprensibile per chi non è americano, è il rispetto dei valori indigeni, nello specifico quelli dei Moicani, che abitavano questi luoghi prima dell’arrivo dei coloni - per questo è stato coinvolto Jeffrey Gibson, primo artista indigeno a rappresentare gli Stati Uniti alla 60a Biennale di Venezia; il teatro si sarebbe dovuto collocare all’intersezione tra danza e tecnologia – spettacoli con ologrammi, robot che danzano, continuità tra esperienza in loco e online –, per proiettare nel futuro una istituzione che sarà presto centenaria, una lezione imparata durante la pandemia; e poi, sostenibilità e accessibilità.



Aerial view of Jacob’s Pillow Campus ( northwest facing view)
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Indigenous Garden & Fire Pit in front of the east entrance. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus (west facing view)
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus. BOCA TUYA dancers on the roof above west entrance
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

East entrance. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Forest Studio (east facing view), with Sekou McMiller & Friends dance company. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Performance Space (east facing view into the Forest Studio), with dancers from BOCA TUYA. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Performance Space (east facing view) with Sekou McMiller & Friends dance company. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Performance Space (north facing view) with Sekou McMiller & Friends dance company. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Catwalk in the Performance Space. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

West entrance veranda. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Performance Space (west facing view into the Jameson Family Lobby), with dancers from BOCA TUYA. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Jameson Family Lobby (west facing view). Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Sekou McMiller in Jameson Family Lobby (east facing view). Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Jameson Family Lobby (west facing view) with dancers from BOCA TUYA. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Aerial view of Jacob’s Pillow Campus ( northwest facing view)
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Indigenous Garden & Fire Pit in front of the east entrance. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus (west facing view)
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus. BOCA TUYA dancers on the roof above west entrance
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

East entrance. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Forest Studio (east facing view), with Sekou McMiller & Friends dance company. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Performance Space (east facing view into the Forest Studio), with dancers from BOCA TUYA. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Performance Space (east facing view) with Sekou McMiller & Friends dance company. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Performance Space (north facing view) with Sekou McMiller & Friends dance company. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Catwalk in the Performance Space. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

West entrance veranda. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Performance Space (west facing view into the Jameson Family Lobby), with dancers from BOCA TUYA. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Jameson Family Lobby (west facing view). Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Sekou McMiller in Jameson Family Lobby (east facing view). Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Jameson Family Lobby (west facing view) with dancers from BOCA TUYA. Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow
Francine Houben, socio fondatore di Mecanoo, ha una lunga storia personale da queste parti. “Mi piace il campeggio e vengo qui dagli anni Settanta”, racconta a Domus. Lo studio olandese, noto negli Stati Uniti per la biblioteca della Fondazione Stavros Narchios a New York, è stato scelto per le competenze nell’uso del legno e per la vicinanza al mondo del teatro. Inoltre, i valori fondamentali di Mecanoo, “people, place, purpose, and poetry”, sono sembrati in linea con quelli di Jacob’s Pillow. Del paesaggio si è occupato lo studio newyorkese Marvel, mentre la società specializzata Charcoalblue ha seguito il progetto per la parte tecnico-teatrale e acustica. Vi avevamo raccontato il progetto qui, prima di poterlo visitare di persona.
Ma che cos’è il Berkshire?
“Berkshire is the new Hudson Valley”, è una frase che mi sento ripetere più volte durante i giorni nella zona. Il riferimento è alla confinante zona supercool di Upstate New York, dove nel 2021 molti mi avevano detto di andare a cercare come risposta alla domanda “ma dove sono finiti gli artisti di New York?”.
Il Berkshire non è nato ieri. Qui Melville ha scritto Moby Dick, qui Edith Wharton aveva la sua gigantesca magione, dove viveva prima di Parigi. Ethan Frome l’ha scritto proprio in quella casa, a letto, come piaceva a lei. Il Berkshire, mi spiegano, è costituito da 33 cittadine, ciascuna a circa 10-15 minuti dall’altra, ognuna con una sua personalità. Qui ci sono il Mass Moca, il più grande museo degli Stati Uniti, il Clark Art Institute progettato Tadao Ando. Ci sono antiche mansion e nuove case. Alla piccola libreria di Lenox, un paesino del Berkshire, è stato dedicato un documentario, con intro di Neil Gaiman. Il livello culturale è molto alto, siamo tra Boston e New York e molti artisti e accademici passano qui le vacanze. E Jacob’s Pillow, da quasi cento anni, è uno dei gioielli del Berkshire.
Jacob’s Ladder chiamavano questa zona i coloni del New England, la Scala di Giacobbe, per via di quella strada che collegava Boston ad Albany, ancora oggi capitale dello stato di New York, che zigzagava tra le colline. Nel suo sogno, Giacobbe vedeva una scala salire al paradiso, dopo essersi addormentato su un masso, usato come cuscino, come pillow. Jacob’s Pillow è una fattoria che prende il nome da un grande masso e il nome viene mantenuto dal grande danzatore Ted Shawn, che la compra nel 1932. Ha appena divorziato dalla moglie e compagna artistica, così recluta otto uomini e fonda una nuova compagnia. Shawn vuole dimostrare il valore della danza maschile, da sempre considerata “the most underobserved art form”, spiega Norton Owen, curatore di danza e direttore della preservazione di Jacob’s Pillow, in un tour tra alcuni dei 36 edifici che oggi compongono il campus. Jacob’s Pillow è l’unico luogo riconosciuto come patrimonio storico degli Stati Uniti dedicato alla danza.

Un teatro reimmaginato
“Questo è il problema che abbiamo affrontato con il nuovo teatro”, spiega Francine Houben, mostrando una fessura in una parete di legno. Siamo in un ex-granaio, uno “studio” usato come spazio per la scuola di Jacob’s Pillow; la sua storia racconta tanto del luogo: il granaio fu comprato da un vicino, un contadino a cui non serviva più, trasportato qui e convertito dall’uso agricolo a quello artistico. Oltre alla casa colonica di legno tipica di questa parte degli Stati Uniti, qui nel campus l’ex granaio ed edifici vernacolari riusati sono lo standard architettonico. Anche quelli nuovi, come il Perles Family Studio e il nuovo teatro Doris Duke, rimangono nell’impronta, pur aggiornandosi a standard più moderni; ma l’eco del passato rurale è imprescindibile nel campus. Lo spazio che ora ospita i preziosi archivi, recentemente rinnovato, si chiama Blake’s Barn. “Il problema oggi è la sostenibilità”, spiega Houben: questi sono edifici energivori e difficili da abitare d’inverno. Qualcosa che l’architetta conosce bene: qualche anno fa con Mecanoo ha convertito un granaio vicino casa, nei Paesi Bassi, in uno spazio prove, De Nieuwe Schuur, per la no profit del marito. Il nuovo Doris Duke Theatre è stato creato per essere utilizzato tutto l’anno. Espandendo il potenziale di Jacob’s Pillow.
Il centro per la danza del Berkshire è un luogo in fermento, con svariate attività che lo tengono attivo tutto l’anno e l’intenzione di aprirsi sempre più all’esterno. Ma il suo momentum coincide da sempre con il grande festival estivo, che risale alle “Tea Lecture Demostrations” del 1933, organizzate da Ted Shawn con i suoi Men Dancers un anno dopo essersi stabilito qui. Si presentarono 45 spettatori a quella prima edizione di un festival che ha visto in cartellone tantissimi nomi sacri della danza, da Martha Graham a Merce Cunningham e molti altri.
Nel decennio successivo Ted Shawn inaugurava le porte del teatro che porta il suo nome, il primo dedicato espressamente alla danza negli Stati Uniti. Recentemente rinnovato, è ancora oggi uno degli spazi fondamentali per il festival; l’altro è l’Henry J. Leir Stage, un anfiteatro che si affaccia sul paesaggio verde e montuoso del Berkshire, creato nel 1981. “Il più perfetto teatro del mondo”: parola di Francine Houben.
Onorare il passato, guardando al futuro
Il Doris Duke Theatre del 2025 è un edificio diverso dagli altri del campus, segnando un nuovo inizio, come conferma a Domus la direttrice Pamela Tatge. Al tempo stesso, è sempre il Doris Duke Theatre, ma “reimmaginato”. In questa reimmaginazione il rapporto con il contesto è fondamentale; come lo è la rilettura di quel contesto attraverso la cultura di chi abitava questo luogo prima che diventasse “Jacob’s Pillow”. La struttura divisa in sette fasce del rivestimento onora il concetto indigeno per cui ogni decisione presa oggi dovrebbe fare il bene tra sette generazioni. Inutile sottolineare che questo principio è stato ripreso da molte battaglie per la sostenibilità.
L’edificio del teatro è tutt’uno con l’ambiente, è stato orientato secondo i valori indigeni dei punti cardinali e vive una porosità con il giardino che lo circonda, grazie alla veranda al piano terra, ma anche al tetto verde e “danzabile” – è un teatro pensato perché si possa danzare ovunque, rimodellabile all’interno e in sincronico respiro con il paesaggio, a cui è legato esteticamente, spiritualmente ed ecologicamente. Un “wooden magic box” secondo Francine Houben, forse lo si potrebbe paragonare anche a un oggetto organico, un guscio abitabile e danzabile.



Students rehearse inside the Perles Family Studio on the Jacob’s Pillow campus
Photo by Robert Benson Photography; Courtesy of Jacob’s Pillow

View from backstage right in the Ted Shawn Theatre at Jacob’s Pillow
Image courtesy of Flansburgh Architects

Dancers perform in the Ted Shawn Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Image courtesy of Flansburgh Architects

Audience members at the Henry J. Leir Stage watch dancers perform a collaborative work between Seán Curran and Darrah Carr at Jacob’s Pillow
Photo by Christopher Duggan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Audience members at the Henry J. Leir Stage watch dancers from Oyu Oro perform at Jacob’s Pi llow
Photo by Jamie Kraus; Courtesy of Jacob’s Pillow

Patrons outside the Ted Shawn Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Photo by Christopher Duggan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Patrons outside the Ted Shawn Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Photo by Christopher Duggan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Students rehearse inside the Perles Family Studio on the Jacob’s Pillow campus
Photo by Robert Benson Photography; Courtesy of Jacob’s Pillow

View from backstage right in the Ted Shawn Theatre at Jacob’s Pillow
Image courtesy of Flansburgh Architects

Dancers perform in the Ted Shawn Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Image courtesy of Flansburgh Architects

Audience members at the Henry J. Leir Stage watch dancers perform a collaborative work between Seán Curran and Darrah Carr at Jacob’s Pillow
Photo by Christopher Duggan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Audience members at the Henry J. Leir Stage watch dancers from Oyu Oro perform at Jacob’s Pi llow
Photo by Jamie Kraus; Courtesy of Jacob’s Pillow

Patrons outside the Ted Shawn Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Photo by Christopher Duggan; Courtesy of Jacob’s Pillow

Patrons outside the Ted Shawn Theatre on the Jacob’s Pillow campus
Photo by Christopher Duggan; Courtesy of Jacob’s Pillow
Del paesaggio si è occupato lo studio Marvel di New York, che ha lavorato con Mecanoo perché non ci fosse soluzione di continuità tra l’interno e l’esterno. Nel progetto di landscaping sono stati coinvolti due artisti indigeni, Misty Cook e Kathi Arnold, che hanno sviluppato un giardino sul lato orientale, disegnato, nella scelta delle piante e nella geometria, come metafora della guarigione. Andre StrongBearHeart Gaines Jr. ha invece lavorato al focolare per incontri e celebrazioni. Lo sviluppo, spiega Marvel, è stato condotto insieme. A monte, il principio dettato da Jeffrey Gibson, attraverso una semplice domanda: “how do we honor the land and the people?”.
La lezione che arriva da Jacob’s Pillow è chiara. Dopo l’incendio, non hanno mai smesso di guardare al futuro. Una perdita è diventata una opportunità. Ma senza conoscere il passato, ci dice questo progetto, non è possibile costruire un vero futuro, uno che duri sette generazioni e anche oltre. E questo teatro – nato sulle ceneri, ma radicato nella storia – vuole esserne la prova. Senza mai smettere di danzare.
Immagine di apertura: Doris Duke Theatre on the Jacob's Pillow Campus. Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob's Pillow