Tutte le mostre che ci saranno all’Hangar Bicocca nel 2026-27

Rirkrit Tiravanija, Janet Cardiff & George Bures Miller ma anche Luciano Fabro e Cecilia Vicuña: il programma 2026-2027 dell’istituzione milanese propone otto mostre che indagano il “rapporto vivo” tra pratica artistica e pratica architettonica. 

Janet Cardiff & George Bures Miller The Paradise Institute, 2001 Veduta dell’installazione, “The Secret Hotel”, Kunsthaus Bregenz, Austria, 2005 

Courtesy gli artisti e Luhring Augustine, New York Foto Markus Tretter

Janet Cardiff & George Bures Miller The Murder of Crows, 2008 Veduta dell’installazione, Nationalgalerie im Hamburger Bahnhof, Berlino, 2009

Courtesy gli artisti e Luhring Augustine, New York Foto Roman März

Janet Cardiff & George Bures Miller The Infinity Machine, 2015 Veduta dell’installazione, Menil Collection, Houston, 2015

Courtesy gli artisti e Luhring Augustine, New York

Cecilia Vicuña Arco Arrayán, 1990

Courtesy l’artista e Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra © 2025 Cecilia Vicuña / SIAE

Cecilia Vicuña Brain Forest Quipu, 2022 Veduta dell’installazione, “Hyundai Commission. Cecilia Vicuña: Brain Forest Quipu”, Tate Modern, Londra, 2022

Courtesy l’artista e Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra © 2025 Cecilia Vicuña / SIAE Foto © Tate, Matt Greenwood

Cecilia Vicuña Beach Ritual (near Athens), 2017 Performance rituale, documenta 14, Atene, 2014

Courtesy l’artista e Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra © 2025 Cecilia Vicuña / SIAE Foto Christian Chierego

Cecilia Vicuña Beach Ritual (near Athens), 2017 Performance rituale, documenta 14, Atene, 2014

Courtesy l’artista e Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra © 2025 Cecilia Vicuña / SIAE Foto Christian Chierego

Aki Sasamoto Sprits Cubed, 2020 Veduta dell’installazione, “Thank You Memory: From Cidre to Contemporary Art”, Hirosaki Museum of Contemporary Art, Aomori, 2020

Courtesy Hirosaki Museum of Contemporary Art, Aomori, e Take Ninagawa, Tokyo Foto Naoya Hatakeyama

Aki Sasamoto performance con The Ball, 2016 “Aki Sasamoto: Delicate Cycle”, SculptureCenter, New York, 2016

Courtesy l’artista e SculptureCenter, New York Foto Kyle Knodell

Aki Sasamoto Point Refection (video), 2023 (still da video) Video monocanale, colore, suono, 23'29". Colonna sonora originale di Matt Bauder 

Courtesy l’artista e Bortolami, New York

Hicham Berrada Masse et Martyr, 2017 Veduta dell’installazione, “74803 Jours”, Abbaye de Maubuisson, Saint-Ouenl’Aumône, Francia, 2017

Courtesy l’artista, Mennour, Parigi, e WENTRUP, Berlino © 2025 Hicham Berrada / SIAE Foto Catherine Brossais

Hicham Berrada Matrice minérale, 2019 Veduta dell’installazione, “Voyage d’Hiver”, Jardin du château de Versailles, Francia, 2019

Courtesy l’artista, Mennour, Parigi, e WENTRUP, Berlino © 2025 Hicham Berrada / SIAE Foto Hicham Berrada 

Hicham Berrada Mesk Ellil, 2015-19 Veduta dell’installazione, “Luogo e Segni”, Punta della Dogana, Venezia, 2019

Courtesy l’artista, Mennour, Parigi, e WENTRUP, Berlino © 2025 Hicham Berrada / SIAE Foto Palazzo Grassi – Delfino Sisto Legnani & Marco Cappelletti

Rirkrit Tiravanija untitled 1995 (half-scale single family home no. 47, with interior decoration by children of the storken day care center, ages 5 to 7), 1995 Veduta dell’installazione, “Nutopi/Nowtopia”, Rooseum, Malmö, 1995

Courtesy l’artista e neugerriemschneider, Berlino

Rirkrit Tiravanija untitled 1998 (dom-ino), 1998 Veduta dell’installazione, “Dom-Ino (Une démonstration d’automne)”, Galerie Chantal Crousel, Parigi, 1998

Courtesy l’artista e Galerie Chantal Crousel, Parigi Foto Florian Kleinefenn

Rirkrit Tiravanija untitled 2002 (he promised), 2002 Veduta dell’installazione, Secession, Vienna, 2002 

Courtesy l’artista Foto Matthias Hermann

Benni Bosetto TANGO!, 2024 Performance, “Vibrant Natures. On Decay and Rebirth”, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino, 2024

Courtesy l’artista e Emanuela Campoli, Parigi/Milano Foto Luca Vianello e Silvia Mangosio

Luciano Fabro Coreografia, 1975 Veduta dell’installazione, “Letture parallele III. Coreografie”, Galleria Christian Stein, Torino, 1975

Courtesy Galleria Christian Stein, Torino Foto Mario Sarotto

Luciano Fabro con Iconografie, 1975, durante l’allestimento della mostra personale “Letture parallele IV”, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano, 1980

© Archivio Fotografico A. Guidetti e G. Ricci Foto Giovanni Ricci 

Carlos Bunga The Irruption of the Unpredictable, 2024 Veduta dell’installazione, Manifesta 15 Barcelona Metropolitana, 2024

Courtesy l’artista e Adrià Goula Foto Adrià Goula

Carlos Bunga Contra la extravagancia del deseo, 2022 Veduta dell’installazione, Palacio de Cristal, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid, 2022 

Courtesy l’artista e Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid Foto Joaquín Cortes e Román Lores

L'annuncio del biennio espositivo 2026-2027 di Pirelli Hangar Bicocca non si esaurisce nella calendarizzazione curatoriale, ma si impone come un dispositivo di indagine strutturale sulla condizione dell'uomo nella ipermodernità. La sequenza di otto mostre monografiche si trasforma da palinsesto a un tentativo deliberato di mappare, attraverso l'esperienza artistica, l'epoca contemporanea. L'istituzione, insediata in una matrice architettonica ex-industriale, opera una meticolosa decostruzione della propria funzione, trasformandosi da luogo di conservazione a sito di ibridazione intensiva, un iper-funzionale non-luogomuseale che esige dal visitatore non più la contemplazione, ma l'attivazione.

Cecilia Vicuña performance con Cloud-Net, 1999. Courtesy l’artista e Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra © 2025 Cecilia Vicuña / SIAE

La retorica della "visione organica" e dell'"esperienza pienamente accessibile", promossa dal Presidente Marco Tronchetti Provera e dal Direttore Artistico Vincent Todolí, piò essere letta anche come un’operazione di compensazione socioculturale. Riconoscendo implicitamente la disconnessione tra l'istituzione e la comunitas diffusa, essa cerca di ricucire il tessuto sociale attraverso l'arte performativa e relazionale, utilizzando l'accessibilità come vettore di legittimazione democratica.

L'arte qui si trasforma come fatto civile, ovvero come strumento per riassegnare senso agli spazi altrimenti vuoti della funzione produttiva dismessa. La Navata e lo Shed, da luoghi industriali, si riconfigurano in eterotopie temporanee, campi di sosta e di transito per le narrazioni critiche del contemporaneo. La selezione curatoriale si articola in una doppia traiettoria analitica: la critica del corpo relazionale e la critica dello spazio del potere.

L'arte qui si trasforma come fatto civile, ovvero come strumento per riassegnare senso agli spazi altrimenti vuoti della funzione produttiva dismessa.
Benni Bosetto Stultifera, 2022. Courtesy l’artista e Emanuela Campoli, Parigi/Milano Foto Valentina Cafarotti

Il segmento iniziale del 2026 si concentra sulla decostruzione del legame sociale e dell'intimità corporea nella civiltà dell'isolamento controllato. Benni Bosetto interroga l'architettura domestica non come rifugio (il luogo identitario per eccellenza), ma come "casa inquieta", una membrana tra interno ed esterno, dove il riposo e l'intimità si configurano come atti di resistenza non produttiva. È la sospensione temporale del gesto quotidiano che si fa critico.
Questa sospensione trova la sua massima espressione nel lavoro di Rirkrit Tiravanija. La sua pratica relazionale, attraverso la cucina e la condivisione di spazi di riposo, agisce come una microsociologia dell'incontro forzato, trasformando lo spazio espositivo in un luogo di transito intersoggettivo. Le installazioni che mimano l'architettura moderna non sono citazioni stilistiche, ma un commento sulla futilità utopica dei progetti abitativi novecenteschi di fronte alla necessità del “fare insieme” primario.

Janet Cardiff & George Bures Miller, The Killing Machine, 2007. Courtesy gli artisti e Luhring Augustine, New York. Foto Seber Ugarte & Lorena López

Aki Sasamoto completa l'indagine dissezionando i comportamenti umani in termini di "costellazione di manie e contraddizioni", evidenziando la fragilità rituale che sottende la socialità nel non-luogourbano. L’esposizione dedicata a Luciano Fabro funge da riconnessione, ancorando l'istituzione alla genealogia dell'Arte Povera, un movimento che per primo ha tematizzato la relazione dialettica tra l'oggetto scultoreo, lo spazio espositivo e la materialità precaria.

Luciano Fabro con Iconografie, 1975, durante l’allestimento della mostra personale “Letture parallele IV”, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano, 1980. © Archivio Fotografico A. Guidetti e G. Ricci. Foto Giovanni Ricci

Il 2027 proietta l'indagine sul piano dell’ecologia politica e della sensorialità de-gerarchizzata. Carlos Bunga utilizza la precarietà materica (cartone, tessuti) per affrontare l'architettura come struttura di potere. La sua opera è un atto di decostruzione dello Shed, rendendo palpabile l'effimero e l'instabilità che definiscono le esistenze marginali. L'architettura è ridotta alla sua vulnerabilità strutturale, un commento sulla disfunzione del controllo urbano. Janet Cardiff & George Bures Miller, coppia artistica ormai consolidata, operano un fondamentale spostamento sensoriale: sostituiscono l'egemonia dello sguardo con quella dell'ascolto.

Il segmento iniziale del 2026 si concentra sulla decostruzione del legame sociale e dell'intimità corporea nella civiltà dell'isolamento controllato. Il 2027 proietta l'indagine sul piano dell’ecologia politica e della sensorialità de-gerarchizzata.

Le loro “passeggiate sonore” trasformano il visitatore in un esploratore acustico che ricostruisce la realtà attraverso la stratificazione della memoria personale e collettiva. È la creazione di una realtà aumentata attraverso il medium immateriale del suono. La sezione si conclude con l'analisi della materialità primordiale e della resistenza ancestrale. Hicham Berrada istituisce lo Shed come laboratorio dei processi naturali, dove magnetismo e reazioni chimiche diventano performance autonome, indagando il paesaggio come entità in perenne trasformazione. Infine, Cecilia Vicuña oppone alla violenza strutturale della surmodernità i saperi ancestrali e i materiali poveri (lana, quipu). La sua arte è un atto politico di memoria ecologica, trasformando lo spazio espositivo in un archivio vivente che resiste all'oblio e alla mercificazione.

Aki Sasamoto, Delicate Cycle, 2016. Courtesy l’artista e SculptureCenter, New York. Foto Kyle Knodell

Il programma di Pirelli Hangar Bicocca per il 2026-2027 si presenta forse come un percorso critico che utilizza l'arte per esplorare le frizioni del mondo piccolo (l'intimità, il corpo, la relazione) e del mondo grande (l'architettura, il potere, l'ecologia).
L'istituzione stessa diviene un acceleratore sociale che genera luoghi temporanei di intensa identità, relazione e storia critica, garantendo la propria pertinenza attraverso la promessa di inclusione (testimoniata dal Public Program e dai protocolli di accessibilità) che ne sostiene la legittimità etica e sociale.

Janet Cardiff & George Bures Miller The Paradise Institute, 2001 Courtesy gli artisti e Luhring Augustine, New York Foto Markus Tretter

Veduta dell’installazione, “The Secret Hotel”, Kunsthaus Bregenz, Austria, 2005 

Janet Cardiff & George Bures Miller The Murder of Crows, 2008 Courtesy gli artisti e Luhring Augustine, New York Foto Roman März

Veduta dell’installazione, Nationalgalerie im Hamburger Bahnhof, Berlino, 2009

Janet Cardiff & George Bures Miller The Infinity Machine, 2015 Courtesy gli artisti e Luhring Augustine, New York

Veduta dell’installazione, Menil Collection, Houston, 2015

Cecilia Vicuña Arco Arrayán, 1990 Courtesy l’artista e Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra © 2025 Cecilia Vicuña / SIAE

Cecilia Vicuña Brain Forest Quipu, 2022 Courtesy l’artista e Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra © 2025 Cecilia Vicuña / SIAE Foto © Tate, Matt Greenwood

Veduta dell’installazione, “Hyundai Commission. Cecilia Vicuña: Brain Forest Quipu”, Tate Modern, Londra, 2022

Cecilia Vicuña Beach Ritual (near Athens), 2017 Courtesy l’artista e Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra © 2025 Cecilia Vicuña / SIAE Foto Christian Chierego

Performance rituale, documenta 14, Atene, 2014

Cecilia Vicuña Beach Ritual (near Athens), 2017 Courtesy l’artista e Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra © 2025 Cecilia Vicuña / SIAE Foto Christian Chierego

Performance rituale, documenta 14, Atene, 2014

Aki Sasamoto Sprits Cubed, 2020 Courtesy Hirosaki Museum of Contemporary Art, Aomori, e Take Ninagawa, Tokyo Foto Naoya Hatakeyama

Veduta dell’installazione, “Thank You Memory: From Cidre to Contemporary Art”, Hirosaki Museum of Contemporary Art, Aomori, 2020

Aki Sasamoto performance con The Ball, 2016 Courtesy l’artista e SculptureCenter, New York Foto Kyle Knodell

“Aki Sasamoto: Delicate Cycle”, SculptureCenter, New York, 2016

Aki Sasamoto Point Refection (video), 2023 (still da video) Courtesy l’artista e Bortolami, New York

Video monocanale, colore, suono, 23'29". Colonna sonora originale di Matt Bauder 

Hicham Berrada Masse et Martyr, 2017 Courtesy l’artista, Mennour, Parigi, e WENTRUP, Berlino © 2025 Hicham Berrada / SIAE Foto Catherine Brossais

Veduta dell’installazione, “74803 Jours”, Abbaye de Maubuisson, Saint-Ouenl’Aumône, Francia, 2017

Hicham Berrada Matrice minérale, 2019 Courtesy l’artista, Mennour, Parigi, e WENTRUP, Berlino © 2025 Hicham Berrada / SIAE Foto Hicham Berrada 

Veduta dell’installazione, “Voyage d’Hiver”, Jardin du château de Versailles, Francia, 2019

Hicham Berrada Mesk Ellil, 2015-19 Courtesy l’artista, Mennour, Parigi, e WENTRUP, Berlino © 2025 Hicham Berrada / SIAE Foto Palazzo Grassi – Delfino Sisto Legnani & Marco Cappelletti

Veduta dell’installazione, “Luogo e Segni”, Punta della Dogana, Venezia, 2019

Rirkrit Tiravanija untitled 1995 (half-scale single family home no. 47, with interior decoration by children of the storken day care center, ages 5 to 7), 1995 Courtesy l’artista e neugerriemschneider, Berlino

Veduta dell’installazione, “Nutopi/Nowtopia”, Rooseum, Malmö, 1995

Rirkrit Tiravanija untitled 1998 (dom-ino), 1998 Courtesy l’artista e Galerie Chantal Crousel, Parigi Foto Florian Kleinefenn

Veduta dell’installazione, “Dom-Ino (Une démonstration d’automne)”, Galerie Chantal Crousel, Parigi, 1998

Rirkrit Tiravanija untitled 2002 (he promised), 2002 Courtesy l’artista Foto Matthias Hermann

Veduta dell’installazione, Secession, Vienna, 2002 

Benni Bosetto TANGO!, 2024 Courtesy l’artista e Emanuela Campoli, Parigi/Milano Foto Luca Vianello e Silvia Mangosio

Performance, “Vibrant Natures. On Decay and Rebirth”, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino, 2024

Luciano Fabro Coreografia, 1975 Courtesy Galleria Christian Stein, Torino Foto Mario Sarotto

Veduta dell’installazione, “Letture parallele III. Coreografie”, Galleria Christian Stein, Torino, 1975

Luciano Fabro con Iconografie, 1975, durante l’allestimento della mostra personale “Letture parallele IV”, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano, 1980 © Archivio Fotografico A. Guidetti e G. Ricci Foto Giovanni Ricci 

Carlos Bunga The Irruption of the Unpredictable, 2024 Courtesy l’artista e Adrià Goula Foto Adrià Goula

Veduta dell’installazione, Manifesta 15 Barcelona Metropolitana, 2024

Carlos Bunga Contra la extravagancia del deseo, 2022 Courtesy l’artista e Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid Foto Joaquín Cortes e Román Lores

Veduta dell’installazione, Palacio de Cristal, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid, 2022