Tutte le mostre dedicate a Yayoi Kusama che puoi vedere quest’anno

Tra i nomi più apprezzati dell’arte contemporanea degli ultimi decenni, quest’anno Kusama e la sua opera sono diventate un’icona pop grazie alla collaborazione con Louis Vuitton. E mentre l’artista vive segregata da quasi cinquant’anni, i musei di tutto il mondo la celebrano con esposizioni da tutto esaurito.

Yayoi Kusama è una delle artiste contemporanee più note nel mondo dell’arte contemporanea. Le sue opere magnetiche e piene di colore hanno catturato la curiosità di un pubblico che nel corso dei decenni è diventato sempre più ampio, grazie a commissioni importanti e anche a collaborazioni di successo.

Un esempio è il progetto realizzato con Louis Vuitton che, all’inizio del 2023 per la seconda volta dopo il primo incontro del 2012, ha riportato l’artista al centro dell’attenzione con una collezione dedicata ai suoi famosi polka dots. I lavori della grande Sacerdotessa dei pois, com’è stata denominata, nascondono una storia complicata, quella di una vita tormentata, fatta di abusi e rigide imposizioni.

Nata in Giappone, a Matsumoto nella prefettura di Nagano nel 1929, Yayoi Kusama ha avuto un’infanzia traumatica a causa dell’ambiente familiare tipico di una famiglia conservatrice, di una madre dura e poco comprensiva e di un padre infedele. 

Artwork by Yayoi Kusama, foto di Susanne Nilsson su Flickr

All’età di dieci anni inizia a essere disturbata da problemi di natura psicologica che comprendono allucinazioni e visioni, a cui dà sfogo tramite i disegni e la creatività. Alla fine degli anni Cinquanta si trasferisce finalmente a New York, dove comincia la sua carriera artistica, ottenendo grande successo.

Nel 1975 Kusama torna in Giappone con l’obiettivo di diffondere la sua arte anche nel paese d’origine, ma il riscontro non è subito quello aspettato e, a causa di una grave depressione, sceglie di farsi ricoverare in una clinica, dove vive ancora oggi.

Dimenticata dall’Occidente per quasi un decennio, tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta si riaccende l’interesse per le sue opere, tanto da rappresentare il Giappone alla Biennale di Venezia nel 1993.

Oggi musei di tutto il mondo accolgono i suoi lavori, e quest’anno una serie di mostre (di cui una in Italia) vogliono celebrare la profondità e la sensibilità di questa grande artista, che nella sua arte ha saputo trasformare eventi traumatici in energia vitale.

Immagine di apertura: Visitor experiencing Yayoi Kusama’s Infinity Mirrored Room—My Heart Is Dancing into the Universe (2018), part of the 2022 exhibition One with Eternity: Yayoi Kusama in the Hirshhorn Collection at the Hirshhorn Museum and Sculpture Garden. Photo by Matailong Du. Wood and glass mirrored room with paper lanterns, 119 5/8 x 245 1/8 x 245 1/8 in. (304 x 622.4 x 622.4 cm). Courtesy Ota Fine Arts and Victoria Miro, London/Venice. © YAYOI KUSAMA. Purchased jointly by the Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Smithsonian Institution, Washington, D.C. (Joseph H. Hirshhorn Purchase Fund, 2020), and the Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, with funds from the George B. and Jenny R. Mathews Fund, by exchange.

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