La mostra di Nari Ward in una storica piscina all’aperto di Milano

Le opere dell’artista di New York, alcune realizzate per l’occasione, dialogano con l’architettura quasi centenaria del Centro Balneare Romano, in una delle esposizioni artistiche più attese della stagione, organizzata da Fondazione Trussardi.

L’interazione tra la Fondazione Nicola Trussardi e la città di Milano è da sempre prolifico nel raccontare i temi della contemporaneità. Il nuovo progetto, intitolato Gilded Darkness e curato da Massimiliano Gioni, presenta nove lavori di Nari Ward, artista di origini giamaicane che vive e lavora a New York. La sua pratica artistica dall’inizio degli anni Novanta si è evoluta a partire da oggetti recuperati dalla strada, che nelle sue sculture acquistano nuovi significati, anche in riferimento alla sede espositiva.

Alcune delle opere in mostra sono state realizzate appositamente per gli spazi del Centro Balneare Romano, un luogo storico dalla forte valenza simbolica. Costruita nel 1929 su progetto dell’architetto e ingegnere Luigi Lorenzo Secchi, che nel 1934 si occupa anche della realizzazione della Piscina Cozzi, la Piscina Romano è intitolata al ginnasta italiano Guido Romano, vincitore della medaglia d’oro ai Giochi olimpici di Stoccolma 1912, ed è parte del programma urbanistico di modernizzazione della città degli anni Venti e Trenta.

Il percorso espositivo, pensato intorno a due opere principali, inizia senza troppi preamboli: nello spazio dell’ingresso adibito a spogliatoio, circa trecento passeggini, che l’artista ha raccolto per le strade di Harlem, sono disposti seguendo la forma di uno scafo e collegati da un tracciato fatto di manichette antincendio, che rendono instabile l’equilibrio nell’esperienza dell’opera. Qui risuona la voce della cantante gospel e attivista Mahalia Jackson sulle note di Amazing Grace, brano profondamente legato ai movimenti per i diritti civili degli anni Sessanta, che dà nome a quest’opera del 1993.

Nari Ward. Foto Marco De Scalzi
Nari Ward. Foto Marco De Scalzi

A differenza della prima volta in cui è stata esposta a Milano nel 2015, durante la mostra “La Grande Madre”, organizzata dalla stessa Fondazione Trussardi a Palazzo Reale, in questo caso l’installazione è caratterizzata dalla presenza della luce naturale che, entrando dalle grandi vetrate della palazzina d’ingresso di stile razionalista, trasmette un senso di redenzione e speranza.

All’esterno, la luminosità abbagliante dell’opera site-specific Emergence Pool (2022), con le sue centinaia di coperte termiche a coprire l’immensa superficie della piscina di 4000 mq, dialoga con lo spazio circostante con grazia malinconica: una sottile distesa dorata come una grande zattera precaria, sopra la quale sventolano le bandierine bianche di Blackstroke Flag (2022). La fragilità maestosa di questa installazione è accentuata anche dal rapporto con gli elementi architettonici circostanti: la palazzina centrale del complesso sportivo, ora adibita a comando della polizia locale, e i due edifici del campus Leonardo che si affacciano su via Ampère, Nave e Trifoglio, progettati da Gio Ponti all’inizio degli anni Cinquanta.

In questo contesto, l’intento celebrativo alla base del progetto del centro balneare e la monumentalità delle proporzioni entrano in contrasto in maniera significativa con le opere di Nari Ward, che raccontano l’incertezza e la precarietà del nostro tempo.

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram