Due settimane di musica, arte, tecnologia e linguaggi multimediali nei luoghi più suggestivi e meno convenzionali dell’Alto Adige: tutto questo è Transart, il festival che torna, dopo un anno di stop forzato a causa della pandemia, dal 9 al 24 settembre 2021, come sempre in chiave interdisciplinare e sperimentale. A caratterizzare la manifestazione è il cartellone di eventi che coinvolge artisti internazionali, una rete di importanti istituzioni pubbliche e private e location ricercate, dalle centrali idroelettriche ai magazzini industriali, dalle cittadine e prati all’ombra delle montagne ai monasteri, fino ai luoghi ipertecnologici della nuova produttività contemporanea. 

Transart si apre con l’icona femminista Peaches: nel live Del femminismo e dell’essere fedeli a sé stessi la musicista, performer e cineasta si esibirà con Clusterfuck, collettivo di danza contemporanea di nove elementi. Il festival prosegue attraverso concerti punk-rock, rivisitazioni western, musica nelle serre e nelle fabbriche, performance, happening lunghi un giorno e un convegno di futurologia. Attraverso il “festival nel festival” Day Rave, organizzato dall’artista berlinese Isabel Lewis con Syntax Ensemble e Museion - museo d’arte contemporanea di Bolzano, si apriranno le porte della rave culture negli spazi della centrale di S. Antonio di Bolzano, mentre fra i vitigni della Fondazione Antonio Dalle Nogare prenderà vita INAUDITO, cinque ore di musica in omaggio all’arte di Iannis Xenakis a vent’anni dalla sua scomparsa. 

La realtà virtuale, invece, sarà al centro del progetto The Chalkroom, ospitato alla Galleria Civica di Bolzano e realizzato dall’artista Laurie Anderson insieme a Hsin-Chien Huang; parallelamente, sarà possibile interagire con Head in a Cluod, luogo interattivo in realtà aumentata progettato dalla giovane architetta Valerie Messini. E ancora, il programma di Transart accoglie il progetto dell’artista altoatesino Hannes Egger, con istruzioni da seguire ai fornelli della propria cucina sintonizzandosi su RAI Südtirol, e terraXcube, il Centro per la simulazione di climi estremi del Centro di ricerca applicata EURAC, progetto abitabile di Peter Senoner incentrato sulle variazioni climatiche esistenti sul pianeta.