Nel corso degli anni Marco Piffari ha documentato con una serie di foto il fenomeno dell’acqua alta a Venezia da un punto di vista che sarebbe collaterale in qualsiasi altra città. Quello dei turisti, che l’anno scorso nel capoluogo veneto sono stati circa 19 milioni. “Questi eventi sono considerati come un’attrazione dai turisti che però spesso sottovalutano le criticità a cui vanno incontro”, spiega Piffari, menzione d'onore International Photography Awards 2019, finalista Miami Street Photo Festival 2017 per la raccolta Akkwa Alta, che prende il nome dalla pronuncia di “acqua alta” secondo l’alfabeto fonetico internazionale. Cosa emerge, spiega l’autore, sono “particolari grotteschi, galosce che diventano capi alla moda, persone che si ritrovano isolate ed altre che invece cercano di isolarsi dopo ore di forzata convivenza accalcati su un ponte”. E quasi sempre l'acqua alta neanche si vede.