Gibellina PhotoRoad: fotografia alla luce del sole

Open air site–specific : è il Gibellina PhotoRoad, festival internazionale della fotografia in uno dei più grandi musei a cielo aperto del mondo.

Fin dalla sua ricostruzione dopo il terremoto del Belice, nel 1968, la vocazione di Gibellina sembra essere inconfutabilmente stata quella di diventare un museo alla permanenza. 

Dalla grande Stella di Consagra, che sotto i suoi 25 metro di acciaio accoglie i visitatori dopo aver lasciato la Palermo–Mazzara del Vallo allo svincolo per Salemi, all’enorme sfera bianca che fa da abside alla Chiesa Madre di Ludovico Quaroni e Luisa Aversa, dal Giardino Segreto 2 di Francesco Venezia, che ingloba a sua volta opere di Spoerri e Rotella, al Meeting e all’incompiuto Teatro, uniche testimonianze della Città Frontale immaginata, ancora una volta, da Pietro Consagra, tutto, nella cosiddetta Gibellina Nuova, parla della volontà di resistere al tempo. 

Per non parlare del cretto di Burri che, ricalcando la pianta della città originariamente rasa al suolo qualche chilometro a sud–est e cementificandone le macerie in forma di un alzato ideale, è diventata l’opera di land–art più celebre di questo incredibile museo a cielo aperto.

Ora, per il secondo anno consecutivo, un festival prova a rinnovare il discorso sperimentale che permea le strade della città innescando un dialogo inedito tra la struttura urbana e la fotografia, forma espressiva che solo negli ultimi anni ha cominciato a essere considerata arte tra le arti.

E lo fa con un programma di tutto rispetto: dedicata al tema della finzione, la seconda edizione del Gibellina PhotoRoad conta infatti la presenza di grandi autori internazionali che, nello spirito site–specific che da sempre accompagna la vicenda artistica della città, arricchiranno il suo patrimonio culturale con opere realizzate ex novo. A partire da Joan Fontcuberta, ironico e geniale autore di una fotografia concettuale sempre pungente, che torna in Italia col divertente “Sputnik” e donerà a Gibellina il fino ad ora più grande dei suoi foto–mosaici murali, composto da più di 6000 mattonelle stampate con immagini private inviategli dai cittadini.

In “Fabula ‘68–’18”, Mario Cresci riattualizza invece le foto scattate nel 1968 tra i terremotati del Belice e durante le proteste a Roma, mettendole in relazione con un lavoro realizzato ad hoc nei luoghi della tragedia l’anno scorso. 

Anche Moira Ricci attinge alla memoria della città con “Andata e Ritorno”, ricomponendo in un fotomontaggio dipinto a mano i ritratti presi dagli album di famiglia degli sfollati.

Non può mancare Adrian Paci, la cui celeberrima “Home to go #9” si fa carico di inscenare ogni spostamento, trasferimento, migrazione e ricollocazione, per forzati o volontari che siano.

E Gibellina è del resto la location perfetta per le riflessioni di Alterazioni Video, il collettivo promotore dell’idea che l’incompiuto sia uno stile. Tutto Italiano.

Spazio poi a Nicholas Polli, con una reinterpretazione video del suo fantomatico “Ferox – The Forgotten Archive”. Con Christian Lutz, Olivier Lovey, Manon Wartenbroek e Taiyo Onorato & Nico Krebs, Polli è tra gli artisti coinvolti nel festival grazie alla partnership con Image Vevey, che attraverso questo nutrito contingente svizzero ha deciso quest’anno di sostenere PhotoRoad.

E ancora Morgane Denzler, Sophie Zenon e Michel Le Belhomme dalla Francia, Monica Alcazar–Duarte e Brian McCarty a rappresentare Messico e Stati Uniti, il tedesco Tobias Zielony, il romeno Peter Pukluse i nostri Gianni Cipriano, Federico Clavarino, Novella Oliana, Gian Marco Sanna, Andrea Alessandrini, Giorgio Varvaro e Mustafa Sabbagh tra gli altri.

Se la fotografia è dunque il ponte ideale tra la realtà e la sua interpretazione, tra l’è stato barthesiano e la fluidità di Instagram, tra il presunto furto dell’anima e l’inarginabile problema dell’archiviazione, è a Gibellina, com’è giusto che sia, che può tentare ancora di dimostrarsi un’arma contro l’oblio.

Titolo:
Gibellina PhotoRoad
Date di apertura:
Dal 26 luglio al 31 Agosto, 2019
Curato da:
Arianna Catania, Stefano Stoll
Sedi:
Baglio Di Stefano, Municipio, Sistema delle piazze, Palazzo di Lorenzo, Piazza Beuys, Teatro, Chiesa Madre, Meeting, Giardino Segreto 2
Indirizzo:
Gibellina, Sicilia

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