Cronache dai confini del mondo

Queste fotografie offrono uno sguardo tra natura, arte e abbandono sul mondo onirico che è la Bombay Beach Biennale, svoltasi la scorsa settimana sul Salton Sea in California.

Solo gli artisti e i volontari possono partecipare e le date esatte non vengono mai rivelate fino all’ultimo momento. Per il secondo anno, Domus ha visitato questo minuscolo luogo dell’Imperial Vallery che si trova sulle vastissime rive di un lago tossico di fronte al Joshua Tree National Park.

Con i suoi artisti visionari e la vivace comunità locale, quella che i fondatori definiscono una “celebrazione ribelle di arte, musica e filosofia” si è svolta in segreto per due giorni, nella sua quarta edizione. La Biennale è stata fondata da Tao Ruspoli, Stefan Ashkenazy e Lily Johnson White nel 2015 e si relaziona intimamente con gli abitanti e i loro spazi, per lo più case abbandonate, lotti vuoti e la riva del lago in rovina.

Come di consueto, le installazioni sono state realizzate in una grande varietà di forme, dalla rielaborazione di veri aeroplani a performance di levitazione sulla spiaggia, accompagnati da lavori di ogni tipo che spaziano tra arte cinetica, architettura, fotografia, video, scultura e ambienti immersivi. A differenza di quanto avviene in luoghi come il Burning Man, dove le opere vengono bruciate, qui sono destinate a rimanere e seminare creatività nell’ipnotizzante città di Bombay Beach.

Evento:
Bombay Beach Biennale
Quando:
marzo
Anno:
2019

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