Il sogno di Venezia

Il 20 dicembre 1577 un incendio distrugge la Sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale, ma Venezia sa trasformare la tragedia in trionfo. La ricostruzione della Sala diviene un'occasione unica per esaltare la gloria della Serenissima attraverso l'arte, con le opere di Veronese, Tintoretto e Palma il Giovane.

Era il 20 dicembre del 1577. Un incendio devastò la Sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale. Una cesura profonda nella storia artistica e politica della Serenissima. Ben più di una tragedia patrimoniale, l'evento innescò un processo di rinnovamento che, attraverso la ricostruzione della Sala, si tradusse in una vera e propria palingenesi, un'occasione per ridefinire l'immagine del potere ducale e celebrare la gloria di Venezia.

La ricostruzione della Sala vide la partecipazione di alcune delle menti più brillanti del tempo. Lungi dal limitarsi a una mera riproduzione dell'ambiente preesistente, il progetto si configurò come un'opportunità per reinterpretare lo spazio in chiave moderna, coniugando esigenze funzionali con un'ambiziosa volontà di rappresentazione.

Spogliata dalle fiamme della sua originaria decorazione – un ciclo di affreschi realizzato nel Trecento da Guariento di Arpo e successivamente integrato da opere di Gentile da Fabriano e Pisanello – la Sala si trasformò in un laboratorio di idee, un cantiere aperto alle più innovative tendenze artistiche del tardo Cinquecento veneziano. Maestri del calibro di Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto, Palma il Giovane e Francesco Bassano si cimentarono in un'impresa titanica: conferire nuova vita alle pareti della Sala, tessendo un complesso programma iconografico celebrativo della storia, del mito e del potere di Venezia.

Paolo Veronese, Trionfo di Venezia, 1582 ca.

In questo contesto, il Trionfo di Venezia di Paolo Veronese (1582 circa) emerge come opera di straordinaria potenza comunicativa. Collocato sul soffitto, al centro della Sala, il dipinto si configura come una grandiosa allegoria in cui Venezia, assisa in trono e incoronata dalla Vittoria, riceve l'omaggio delle divinità dell'Olimpo e delle personificazioni delle virtù civiche. Attraverso la maestria prospettica e una tavolozza ricca e vibrante, Veronese crea un'immagine di trionfante splendore, un'apoteosi della Serenissima che ne celebra la grandezza, la prosperità e la giustizia.

Di imponenza eguale, seppur diversa nella concezione, è il Paradiso del Tintoretto (1588-1592), opera monumentale che, con i suoi 700 metri quadrati di superficie, occupa l'intera parete di fondo della Sala. Un’originalità iconografica senza precedenti. Abbandonando la tradizionale impostazione simmetrica e gerarchica, Tintoretto propone una visione dinamica e tumultuosa, un vortice ascendente di figure angeliche e sante che culmina nella figura gloriosa di Cristo e della Vergine. L'opera, oltre alla sua indubbia valenza religiosa, acquisisce un profondo significato politico, configurandosi come allegoria del Buon Governo, dove la luce divina che irradia dal centro della composizione simboleggia la saggezza e la giustizia che guidano le decisioni del Doge e del Maggior Consiglio.

Tintoretto, Paradiso, 1588-1592

La Sala del Maggior Consiglio, tuttavia, non si esaurisce nelle opere di Veronese e Tintoretto. Essa rappresenta una straordinaria galleria d'arte, un compendio della pittura veneziana del tardo Cinquecento, in cui artisti come Jacopo Palma il Giovane, Francesco Bassano, Andrea Vicentino e molti altri, offrono la loro interpretazione della storia di Venezia, intrecciando fatti storici con intenzioni celebrative e propagandistiche.

Venezia si erge a difensore della fede e della libertà, guida morale e politica nel complesso scenario italiano ed europeo.

La rinascita della Sala del Maggior Consiglio dalle sue ceneri testimonia la forza e la vitalità di Venezia, la sua capacità di trasformare la tragedia in trionfo, offrendo un'immagine rinnovata e ancora più magnificente della sua potenza e del suo splendore. Un'immagine che, attraverso la potenza espressiva della pittura, celebra il mito di Venezia, la sua storia, il suo governo e il suo ruolo di protagonista sulla scena internazionale.

La facciata verso la Piazzetta in un'incisione tratta dall'opera Il palazzo ducale di Francesco Zanotto

Immagine di apertura: Antonio Diziani, La Sala del Maggior Consiglio, Palazzo Ducale, 1758-1763, Gemäldegalerie, Berlino

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