Art-issima?

La fiera di Torino attira meno visitatori rispetto al pre-Covid, mentre il mercato vola sui pezzi “storicizzati”. Un pensiero sullo stato di salute dell’arte contemporanea è dunque inevitabile.

Un weekend ricco di eventi, feste, visitatori, musica, show. Si è conclusa la scorsa domenica a Torino Artissima, una delle più importanti fiere internazionali d’arte contemporanea in Italia.

Tanti e troppi i comunicati stampa che festeggiano i grandi numeri del 2023, senza citare, però, i numeri dell’edizione 2019. Se potessimo disegnare un semplice grafico risulterebbe chiaro, lapalissiano, come le cifre dei visitatori siano in forte calo, circa 20.000 in meno. Cosa succede all’arte contemporanea?

Eppure il mercato sembra non sentire una così forte crisi. L’inflazione impenna, due conflitti preoccupano, eppure gli acquisti salgono.

© Photo Credits: Perottino-Piva-Peirone / Artissima 2023

Si rintracciano importanti confronti, soprattutto in un mercato come quello delle case d’asta, in cui troviamo significative aggiudicazioni che sottolineano l’interesse per un’arte contemporanea più storicizzata: Lucio Fontana, Mario Schifano, Carlo Carrà, Filippo De Pisis, solo per citarne alcuni.

“Mario Schifano con Cielo per A del 1964, un unicum per qualità d’esecuzione e datazione, si è confermato un artista di grande appeal per i clienti italiani e stranieri. L’opera in sede di gara è arrivata ad essere contesa da numerosissimi bidders tra l’online e i telefoni, volando così da una base di € 20.000 a ben € 327.600.” Racconta Freddy Battino, direttore del dipartimento di arte moderna e contemporanea del Ponte Casa d’aste.

Forse il mercato si sposta su artisti più noti? “Affidabili”? Artisti che troviamo sui manuali di storia dell’arte? Forse il collezionismo è alla ricerca di un passato, un passato che mescoli la bellezza con la cultura, che tocchi l’anima senza artifici, party o luci stroboscopiche? 

© Photo Credits: Perottino-Piva-Peirone / Artissima 2023

L’arte è sempre una gran festa, ma non una scusa. L’arte non è il tema di un evento che attira ospiti e che poi viene dimenticato dagli stessi. L’arte dell’inizio del XXI secolo raccoglie giovani artisti che vogliono raccontare, emozionare, protestare, come han fatto tutti i grandi maestri del passato.

Tutta l’arte è stata “contemporanea” ma allora, come sostenerla? È questo il modo giusto? Tante domande e risposte più che attese, quasi dovute, ma solo i collezionisti possono suggerirle.

Magari la responsabilità è dovuta alla preoccupante realtà. Attenzione però, la forma conta, almeno quanto il contenuto.

© Photo Credits: Perottino-Piva-Peirone / Artissima 2023

Immagine di apertura: Mario Schifano, “Cielo per A.” 1964, smalto, grafite, matita e riporto di stampa a trielina su carta intelata dall’artista, cm 62x89,5. Venduto € 327.600. Foto courtesy Il Ponte Casa d’aste

 

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