Quando la fotografia si fonde con la pittura

Alla Milan Image Art Fair la fotografia ritrova la sua funzione concettuale, in bilico tra presente e futuro, in una imprescindibile linea di continuità con la storia dell’arte e della pittura.

Fotografi emergenti, colori sgargianti, grandi protagonisti e una nuova location. Nei locali di Superstudio Maxi a Milano si è appena conclusa una delle più note fiere internazionali di fotografia: Milan Image Art Fair. Uomini, donne, oggetti d’arte, design, architetture, questi i soggetti di un’arte che racconta arte. Tanti gli artisti ospiti, molteplici i racconti, infiniti i rimandi pittorici.

Domenico Veneziano, Madonna Berenson, 1432, Villa I Tatti, The Harvard Center for Italian Renaissance Studies, Firenze

Contemporanea, ma dal sapore antico, la fotografia ha subito nel corso del Novecento alti e bassi, soprattutto dopo la nascita di filoni artistici come il cubismo, il simbolismo e l’espressionismo che avevano modificato l’idea di spazio e prospettiva che trovava le sue fondamenta bidimensionali nel sistema artistico rinascimentale.
Quest’arte oggi ritrova la sua funzione concettuale, non di certo legata alla sua eventuale fruizione “da quadro”, grazie a progetti come il Milan Image Art Fair dove l’idea di fotografia come opera d’arte, come testimonianza, capacità di memoria o come approccio culturale viene esaltata e contestualizzata attraverso lavori che articolano conoscenza del passato, del presente o di una visione sapiente del futuro.

Julia Schestag, About responsibility. Courtesy Julia Schestag e Il Rivellino

Nel 1980 Roland Barthes scrive nel suo libro La camera chiara un’interessante riflessione: “Un giorno, molto tempo fa, mi capitò sottomano una fotografia dell’ultimo fratello di Napoleone, Girolamo. In quel momento, con uno stupore che non ho mai potuto ridurre, mi dissi: ‘Sto vedendo gli occhi che hanno visto l’imperatore’”. Esperienze quindi, per Barthes la fotografia racchiude testimonianze, esperienze, momenti, idee.

MedvejiyRuchey , New Level (dittico), 2012 stampa a pigmento su carta baritataHahnemühle montata su Dibond, cm. 60x90

Courtesy econtemporary, Milan

MedvejiyRuchey , New Level (dittico), 2012 stampa a pigmento su carta baritataHahnemühle montata su Dibond, cm. 60x90

Courtesy econtemporary, Milan

Canaletto, Piazza San Marco verso la Basilica, 1735 circa, Fogg Art Museum, Cambridge, Massachusetts

La fotografia racconta di corpi, nudità, presenze, così come la pittura del ‘600 attraverso tematiche mitologiche, o la statuaria greco-romana, spostandosi su di una contemporaneità che ha per oggetto la presa di coscienza del se, dell’io, dell’esserci, della scoperta, della presenza del corpo come elemento principale, come un Narciso che si osserva riflesso nelle acque così la fotografia argomenta l’io davanti allo specchio.

Monica Silva, Ritratto Silvia Basta, 2019 Carta Canson Infinity Platine Photo Rag su alluminio dbond 3mm e acrilico plexiglass 5mm, cm 120x90

Galleria Paola Colombari

Sandro Botticelli, La nascita di Venere, 1485 circa, Galleria degli Uffizi, Firenze

La fotografia è connessa a un progetto di citazioni poetiche, manifestazioni di un passato artistico rimodulato e in quest’ultima edizione di MIA il concetto è estremamente chiaro. Veneri tra i fiori, Botticelli VS Monica Silva; nature morte settecentesche come quelle che ricrea Luzia Simons; architetture che ricordano modelli di riproduzione artistica come quelli adottati da Canaletto o Bernardo Bellotto vengono argomentate da Elena Chernyshova o rimandi alla più pura ritrattistica. Reportage metodologici di un passato colto dove la supervisione della pittura è sempre presente, così come possiamo vedere nell’opera dell’artista Julia Schestag. Una donna, un bambino. Il modello iconografico è immediato ma la citazione per nulla scontata e semplice. L’opera prende spunto e idea dalla Madonna Berenson di Domenico Veneziano. Il broccato rosso alle spalle viene sostituito da fiori reali che mantengono lo stesso tono cromatico, la donna è rappresentata a mezza figura e il bambino descritto seduto mentre le porge un bocciolo, allusione al peccato originale, lo stesso gesto che ha ispirato Leonardo nella Madonna Benois. Tutto è perfetto, nulla lasciato al caso, così come la veste rossa della donna che rimanda alla piccola Madonna Cowper di Raffaello. Un’istantanea veloce, un’elegante puntualizzazione del tempo, una pittura nuova, quasi informale, questa è oggi la fotografia.

Luzia Simons, LUZIA SIMONS Stockage 178, 2019 Lightjet Diasec, 70 x 50 cm, Ed. 14/15 + 1AP

Courtesy GalerijaFotografija

Balthasar van der Ast, Fiori in vaso con insetti e conchiglie, 1630 circa, National Gallery, Londra

Uno dei più grandi fotografi del XX secolo, Henri Cartier-Bresson, scrisse: “L’apparecchio fotografico non è uno strumento adatto a rispondere al perchè delle cose, esso è piuttosto un fatto per evocarle”.

  • Julia Schestag, About responsibility. Courtesy Julia Schestag e Il Rivellino