Nelle Marche un’ex rimessa per pescatori diventa micro galleria d’arte

L’Approdo è un polo culturale dedicato all’arte contemporanea, visitabile 24 ore su 24, nato per la riqualificazione di un paesino sul mare.

Negli anni Ottanta era una rimessa per pescatori, situata a pochi metri dall’attuale Marina di Porto San Giorgio, un paesino marchigiano sul mare, vicino a Fermo. L’Approdo è uno stabile piccolo che si distingue per gli infissi anni Cinquanta e l’insegna verniciata di blu. I locali lo hanno chiamato a lungo “sgabbiotto”, finché non è diventato un punto di rivendita di cozze, chiuso dopo qualche anno e lasciato in stato di abbandono. Oggi, grazie a un progetto di riqualificazione e promozione territoriale unico nelle Marche, L’Approdo è un polo culturale dedicato all’arte contemporanea, visibile dall’esterno 24 ore su 24.

L’architettura, ristrutturata dall’amministrazione, ospita un progetto di residenza artistica della durata di quattro settimane, con un’esposizione finale. L’artista, individuato tra i giovani emergenti italiani, è chiamato a fare ricerca sul patrimonio legato alla civiltà marinara attraverso pratiche inclusive, capaci di restituire narrazioni spesso dimenticate. L’invitato può progettare le opere site-specific direttamente nella casetta, dove sono allestite una sedia e una scrivania. Protagonista del progetto è Collettivo Karussell, associazione dedicata all’arte contemporanea attiva sul territorio, formata da Matilde Galletti, Lidia Martorana e Marica Riccioni.

Veduta di Planète, mostra di fine residenza di Alice Visentin a L’Approdo (2020). Ph. Michele Alberto Sereni.
Veduta di Planète, mostra di fine residenza di Alice Visentin a L’Approdo (2020). Ph. Michele Alberto Sereni.

La prima artista invitata in residenza è Alice Visentin (Torino, 1993), la cui ricerca si concentra sulle piccole comunità. Nel restituire lo spirito del luogo, attraverso sessioni d’ascolto di materiali d’archivio e incontri con pescatori e ricercatori, Visentin ha dato forma al patrimonio immateriale locale creando un wall drawing onirico che occupa tutte le pareti, composto da immagini poetiche e antichi detti, diventato oggi un’opera permanente con la quale gli artisti protagonisti delle prossime residenze si confronteranno in futuro, integrandolo nei propri progetti. 

La mostra “Planète”, curata da Galletti, storica dell’arte e curatrice, che ha chiuso pochi giorni fa, deve il titolo all’omonima rivista francese di realismo fantastico degli anni Settanta, scoperta dalla pittrice in concomitanza con la residenza. Su uno dei muri interni realizzati da Visentin, vicino a una mano dipinta di blu, si legge: “distorsione dello spazio e del tempo”. Fuori appare, luminosissima, l’insegna in neon “L’Approdo”, in dialogo con l’originale dipinta a mano, come a voler indicare un rapporto ciclico tra contemporaneità e tradizione. Un esercizio di tenacia.

Ultimi articoli di Interni

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram