Earwitness Theatre. Prove sonore non neutrali

Alla Chisenhale Gallery di Londra, la costruzione di memoria di Lawrence Abu Hamdan attraverso le ricomposizioni sonore degli ex detenuti nelle carceri siriane.

Dove l’immagine è negata, così come la vita e i diritti umani, la memoria non accetta la resa, e esplora percorsi alternativi per costruirsi.  È lì che il suono si fa prova, materia resistente e non più mezzo neutrale.
Nel 2016, l’artista Lawrence Abu Hamdan è stato incaricato di realizzare una serie di interviste basate su testimonianze uditive per l’indagine di Amnesty International e Forensic Architecture (Goldsmiths, University of London) sulla prigione del regime siriano a Saydnaya. Si ritiene che 13.000 persone siano state uccise dal 2011 in questo carcere, luogo inaccessibile per gli osservatori indipendenti. Unica fonte sulle violenze che avvengono al suo interno, la memoria dei pochi che vengono rilasciati; per queste persone, poi, la memoria è segnata dal forte impedimento alla vista che viene loro imposto, subendo la detenzione principalmente al buio o bendate.

Earwitness Theatre. Prove sonore non neutrali. Lawrence Abu Hamdan, Earshot, 2016. vedute dell’installazione, “Earshot”, Portikus, Frankfurt am Main. Commissione: Portikus, Frankfurt am Main.

il lavoro di Lawrence Abu Hamdan per Chisenhale Gallery esplora, in continuità coi lavori precedenti, una concezione più ampia degli strumenti di costruzione della memoria.

Earwitness Theatre. Prove sonore non neutrali. Lawrence Abu Hamdan, Earwitness Inventory, 2018.
Commissione e produzione Chisenhale Gallery, Londra, con la partecipazione di: Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam; Contemporary Art Museum St. Louis; Institute of Modern Art, Brisbane. Courtesy dell'artista; Foto: Andy Keate.

il lavoro di Lawrence Abu Hamdan per Chisenhale Gallery esplora, in continuità coi lavori precedenti, una concezione più ampia degli strumenti di costruzione della memoria.

Earwitness Theatre. Prove sonore non neutrali. Lawrence Abu Hamdan, Earwitness Inventory, 2018. 
Commissione e produzione Chisenhale Gallery, Londra, con la partecipazione di: Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam; Contemporary Art Museum St. Louis; Institute of Modern Art, Brisbane. Courtesy dell'artista; Foto: Andy Keate.

il lavoro di Lawrence Abu Hamdan per Chisenhale Gallery esplora, in continuità coi lavori precedenti, una concezione più ampia degli strumenti di costruzione della memoria.

Earwitness Theatre. Prove sonore non neutrali. Lawrence Abu Hamdan, Earwitness Inventory, 2018. 
Commissione e produzione Chisenhale Gallery, Londra, con la partecipazione di: Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam; Contemporary Art Museum St. Louis; Institute of Modern Art, Brisbane. Courtesy dell'artista; Foto: Andy Keate.

il lavoro di Lawrence Abu Hamdan per Chisenhale Gallery esplora, in continuità coi lavori precedenti, una concezione più ampia degli strumenti di costruzione della memoria.

Earwitness Theatre. Prove sonore non neutrali. Lawrence Abu Hamdan, 3 Whispers (dettaglio), 2017. Courtesy Lawrence Abu Hamdan

il lavoro di Lawrence Abu Hamdan per Chisenhale Gallery esplora, in continuità coi lavori precedenti, una concezione più ampia degli strumenti di costruzione della memoria.

Earwitness Theatre. Prove sonore non neutrali. Lawrence Abu Hamdan at Swedish Radio, radio theatre. Immagine dalla produzione, 2018. Courtesy Lawrence Abu Hamdan

il lavoro di Lawrence Abu Hamdan per Chisenhale Gallery esplora, in continuità coi lavori precedenti, una concezione più ampia degli strumenti di costruzione della memoria.

Earwitness Theatre. Prove sonore non neutrali. Lawrence Abu Hamdan, Saydnaya (the missing 19db), 2017. veduta dell’installazione, “Hammer Projects: Lawrence Abu Hamdan”, Hammer Museum, Los Angeles. Commissione: 13th Sharjah Biennial, Sharjah.

il lavoro di Lawrence Abu Hamdan per Chisenhale Gallery esplora, in continuità coi lavori precedenti, una concezione più ampia degli strumenti di costruzione della memoria.

Abu Hamdan ha usato le librerie di effetti sonori di BBC e Warner Brothers, incoraggiato la riproduzione vocale dei suoni, l’impiego di tonalità di test, per ottenere uno sguardo sui fatti che si consumano nella prigione; non soddisfatto dei primi risultati, ha cominciato a costruire una propria specifica libreria di suoni per avvicinare il più possibile il racconto dei sopravvissuti. Per “Earwitness Theatre”, la sua mostra alla Chisenhale Gallery, l’artista presenta per la prima volta questo set ampliato di oggetti capaci di riprodurre effetti sonori identificabili. Earwitness Inventory (2018) è costituita da 95 oggetti appositamente create e derivanti da casi legali dove il dibattimento rende necessaria la produzione di una prova sonora. 

L’inventario è completato da un nuovo lavoro testuale, e al centro della mostra, circondata dalla collezione degli oggetti sonori, è posta una stanza d’ascolto isolata contenente l’opera audio Saydnaya (the missing 19db) (2017), tesa tra la riproduzione delle testimonianze degli ex detenuti e la ricostruzione dei loro sussurri come vere e proprie prove sonore in sé. Nel testimoniare lo sviluppo dell’indagine di Abu Hamdan sugli effetti politici dell’ascolto, “Earwitness Theatre” discute i processi di ricostruzione, la complessità della memoria e del linguaggio lanciando allo stesso tempo un appello sull’emergenza della difesa dei diritti umani. 

  • Earwitness Theatre
  • Lawrence Abu Hamdan
  • Chisenhale Gallery
  • 64 Chisenhale Road, London E3 5QZ
  • 21 Settembre - 9 dicembre 2018
  • Chisenhale Gallery, Londra; Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam; Contemporary Art Museum St. Louis; Institute of Modern Art, Brisbane