Adrian Melis: in mostra una Cuba senza utopie sulla High Line

In mostra “Selected works” dell’artista cubano sulla ex linea ferroviaria di New York. In scena la Cuba di oggi privata delle utopie rivoluzionarie.

Selected Works di Adrian Melis (Havana, 1985) apre il 27 novembre sulla High Line di New York City – l’ex linea ferroviaria sopraelevata trasformata in un parco pubblico. Annunciata all’interno dell’iniziativa di arte pubblica High Line Art, la mostra include una selezione di tre video che sono proiettate a High Line Channel 14, lo spazio espositivo curato da Melanie Kress, ricavato nel passaggio semi-coperto sulla 14esima strada e dedicato all’arte video.
Adrian Melis racconta la realtà socioeconomica della Cuba dei giorni nostri così come viene percepita e vissuta dai suoi cittadini trattando temi come la disoccupazione, il malfunzionamento dell’apparato burocratico e la corruzione in ambito politico e aziendale. Caratterizzati da elementi testuali, suoni, senso dell’umorismo e scene semplici, i video di Melis sono intimi e strazianti.     

fig.1, Adrian Melis, High Line, 2017
fig.2, Adrian Melis, High Line, 2017
fig.3, Adrian Melis, High Line, 2017
fig.4, Adrian Melis, High Line, 2017
fig.5, Adrian Melis, High Line, 2017
fig.6, Adrian Melis, High Line, 2017
fig.7, Adrian Melis, High Line, 2017
fig.8, Adrian Melis, High Line, 2017
fig.9, Adrian Melis, High Line, 2017
fig.10, Adrian Melis, High Line, 2017
fig.11, Adrian Melis, High Line, 2017

In Glories of a forgotten future (“Glorie di un futuro dimenticato”, 2016) donne cubane di età avanzata intonano una canzone e si immaginano di essere in una sala da ballo, ricordando così la propria giovinezza nella Cuba pre-rivoluzionaria, quando ancora sognavano un avvenire brillante. The New Man and my father (“L’Uomo Nuovo e mio padre”, 2015) è una intervista muta tra l’artista e il padre nella quale la generazione rivoluzionaria si confronta con quella dell’artista, riconoscendo alcuni fallimenti. Non da ultimo, The Making of forty rectangular pieces for a floor construction (“Produzione di quaranta parti rettangolari per la costruzione di un pavimento”, 2008), dove dei lavoratori di una fabbrica di piastrelle statale trascorrono la giornata lavorativa nell’inattività a causa della scarsità di materie prime, in attesa di tornare a casa. Gli operai riproducono i suoni dei loro strumenti di lavoro quali betoniere e pale, ora inutilizzati.     

  • Adrian Melis. Selected works
  • 23 novembre 2017 – 17 gennaio 2018
  • Cecilia Alemani e Donald R. Mullen
  • The High Line, 14th Street, New York City