La mostra Re-generation (aperta fino al 9 settembre) segna la prima fase del nuovo ciclo: una mappatura della recente fase di rinnovamento culturale della città di Roma che – afferma Pietromarchi – "pone il museo come centro di produzione artistica, creando un'essenziale relazione con il territorio". E lo fa attraverso il punto di vista delle due giovani curatrici romane Maria Alicata e Ilaria Gianni, invitate a selezionare alcuni degli autori che negli ultimi 5 anni hanno offerto il contributo più interessante alla rinascita artistica della città. I capannoni dell'ex Mattatoio diventano così lo scenario in cui una trentina di artisti di età compresa tra 20 e i 30 anni mettono in mostra il proprio lavoro, invadendo gli spazi con opere realizzate di recente o per l'occasione. Una delle più interessanti è Dividual Superorganism di Luana Perilli, classe 1981, che per la mostra ha costruito una teca con un microcosmo abitato da una colonia di formiche che spingono l'osservatore a considerarsi come parte di quel corpo sociale, riconoscendosi nelle dinamiche che ne regolano l'esistenza. Pictures of People in Caves di Nicola Pecoraro (1978), ricoprendo di argilla due grandi pareti, richiama la vicinanza del Tevere e trasforma lo spazio espositivo in un paesaggio performativo, soggetto al trascorrere del tempo.


Re-generation è una panoramica ovviamente parziale e quindi sensibile alle critiche, ma proprio questo ne evidenzia il forte carattere curatoriale.



