Mario Merz si sdoppia a Torino

Doppio appuntamento a Torino per la grande retrospettiva dedicata all’opera di Mario Merz (Milano, 1925-2003). Curata da Pier Giovanni Castagnoli, Ida Gianelli e dalla figlia dell’artista, Beatrice, si articola in due sedi: alla GAM gli esordi, con la sua prima personale a Torino presso la galleria Bussola, per poi ritrovare le opere legate alla presenza della natura, come La Foglia del 1952.

Nel 1965 Merz abbandona la pittura e scopre nuove forme espressive nell’uso del neon: nella Città irreale (1968), traccia dei confini immaginari con un telaio triangolare metallico, racchiudendo al suo interno una scritta luminosa. L’allestimento del Castello di Rivoli, invece, si concentra sugli anni Sessanta (il periodo degli Igloo) e Settanta, con la comparsa nel suo lavoro di forme animali archetipali, come l’Iguana del 1971. L.B.

12.1.2005-27.3.2005
Mario Merz
GAM, T +39-011-9565280
Castello di Rivoli, T +39-011-4429518
Torino
Mario Merz, <i>Igloo con albero</i>, 1968-1969, Collezione Margherita Stein, Fondazione CRT progetto Arte Moderna e Contemporanea. Deposito permanente Castello di Rivoli, GAM
Mario Merz, Igloo con albero, 1968-1969, Collezione Margherita Stein, Fondazione CRT progetto Arte Moderna e Contemporanea. Deposito permanente Castello di Rivoli, GAM
Mario Merz, <i>Ombrello</i>, 1967. Coll. privata, Milano. Courtesy Archivio Merz, Torino
Mario Merz, Ombrello, 1967. Coll. privata, Milano. Courtesy Archivio Merz, Torino

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