In Svizzera puoi alloggiare in un albergo Bauhaus costruito su un campo energetico

Alla fine degli anni ‘20 un ricco imprenditore commissionava un albergo in stile Bauhaus su una collina vicino ad Ascona, la più popolare meta da cartolina del Canton Ticino, che nasconde un passato di comuni, forze magiche ed esili politici lontani dalla civiltà.

Hotel Bauhaus, Monte Verità

Foto Tonatiuh Ambrosetti, 2024. Courtesy Fondazione Monte verità, Fondo Harald Szeemann

Sulle colline che dominano Ascona, affacciato sul Lago Maggiore e strategicamente nascosto tra boschi e uliveti, sorge un albergo che ha fatto, silenziosamente, la storia del Novecento. In stile Bauhaus, commissionato dal barone Eduard von der Heydt e progettato dall’architetto Emil Fahrenkamp, l’albergo del Monte Verità racconta la storia di un secolo, delle sue utopie, delle sue fughe e delle sue guerre. Ma cosa ci fa questo albergo in stile Bauhaus nel Canton Ticino? Per capirlo dobbiamo fare qualche passo indietro all'inizio del diciannovesimo secolo e raccontare come una collina sopra Ascona — la città cartolina della Svizzera — si sia trasformata nella prima utopia del Ventesimo secolo: il Monte Verità.

Da anonima collina a sanatorio utopico

Si fanno chiamare “riformisti” e, a cavallo tra i due secoli, fuggono dalle città industrializzate della Germania, della Svizzera e dell’Austria verso i boschi, per costruire scuole, sanatori e colonie naturiste. Il movimento Lebensreform, che sta per “Riforma della vita”, comprendeva intellettuali, artisti, attivisti, rifugiati politici, ma anche aristocratici, spaventati dall’inquinamento, dalla rivoluzione industriale e dall’ascesa della borghesia, che alla fine dell’Ottocento decisero di “ritornare alla natura”.

Esercizi di euritmia sul Monte Verità, 1904. Courtesy Fondazione Monte verità, Fondo Harald Szeemann

Tra questi c’è Henri Oedenkoven, industriale di Anversa, che nel 1900 insieme alla compagna Ida Hofmann, insegnante di pianoforte e pioniera del movimento femminista, fonda il primo sanatorio del Monte Verità sulle basi dell’anti-industrializzazione, del vegetarianismo, del matriarcato e della teosofia. Si tratta di una comune internazionale, un rifugio costruito sui principi naturisti e nudisti. Per molti è il primo esempio europeo del movimento “hippie”: si vive coltivando la terra, in capanne anguste, praticando danza, elioterapia e altre attività per la ricostituzione di corpo e mente. Nel tempo, con diversi passaggi di proprietà, il Monte Verità accoglierà personalità come Richard Wagner, Otto Braun, Otto Gross, Isadora Duncan, Arthur Segal, Hugo Ball, Hans Arp e molti altri artisti, anarchici e teosofi. Ma si snaturerà anche, passando da rifugio dalla civiltà a meta turistica per industriali e imprenditori. L’esoterismo che lo circonda però non si estingue: tanti sono gli studi che collocano Ascona al centro di campi gravitazionali, luoghi energetici e percorsi iniziatici, un nome che ancora attira turisti su quelle stesse colline.

Il complesso alberghiero del Monte Verità. Foto Tonatiuh Ambrosetti 2024

Ad accompagnare tutto questo è, chiaramente, l’architettura: da terreno desolato il Monte Verità si popola in poco più di un secolo di stili architettonici, con ville, capanne, ristoranti, teatri, palestre, piscine e patii commissionati man mano dai nobili di tutto il mondo, con pochi limiti economici e tanta creatività. 

L’architettura del Monte Verità: capanne aria-luce e palestre per nudisti

“Anatta” significa “non in sé” o “lontano da sé” e allude alla dissoluzione dell’io: un concetto buddhista che arriva in Occidente grazie all’interesse di alcuni letterati per le religioni orientali, tra tutti Hermann Hesse, anch’egli ospite del Monte Verità. “Anatta” è anche il nome che i coloni danno alla prima struttura mai edificata all’interno del Monte Verità: una tipica capanna aria-luce, realizzata in legno, con finestre da tutti i lati. 

Villa Semiramis. Foto Igor Ponti. Courtesy Fondazione Monte verità, Fondo Harald Szeemann

Erano queste capanne a ospitare la vita della comune che, nell’idea dei due fondatori - Hoffman e Oedenkoven –, doveva essere spartana e lontana dagli agi borghesi - dall’arte, dai libri e dagli strumenti musicali. In totale le capanne aria-luce erano dodici, tutte costruite a mano dai coloni. Tra queste c’era anche la Casa dei Russi, che nel 1905 ospitò studenti esuli della Rivoluzione Russa, tra i quali si pensa ci fosse anche Vladimir Lenin.  Fuori dalle residenze, il sanatorio si estendeva attraverso il parco con vasche da bagno, docce all’aperto e attrezzi sportivi sparsi tra gli alberi. Qui gli ospiti potevano allenarsi, riposare e svolgere i bagni aria luce - quelli per cui la colonia divenne famosa. All’interno di una zolla di tera rigorosamente recintata e divisa tra i due sessi, gli ospiti, liberatosi dagli abiti, seguivano istruzioni ben precise per l’abbronzatura, distesi nudi su delle sdraio di legno per un tempo massimo di venti minuti. 

La Casa dei Russi. Foto Roberto Pellegrini, 2020. Courtesy Fondazione Monte verità, Fondo Harald Szeemann

Un albergo Bauhaus nel Canton Ticino

Eduard von der Heydt, barone e banchiere dell’ex imperatore Gugliemo II, nonché collezionista d’arte, acquista il sanatorio negli anni ’20, a una cifra esigua, proprio dai suoi fondatori. È lui che tra il 1927 e il 1929 fa progettare l’albergo Bauhaus e, con esso, inaugura una fase decisamente più “mondana” per il Monte Verità. Immaginato per ospitare amici della nobiltà e personalità di rilievo, l’albergo traduce i principi della nuova architettura moderna — funzionalità, rigore formale, ampie aperture verso il paesaggio — in una macchina dell’ospitalità immersa nel verde. Le stanze sono popolate da collezioni d’arte africana, indiana e cinese, da una raccolta di maschere di carnevale svizzere e da altri oggetti che il barone e i suoi ospiti raccoglievano nei loro viaggi in giro per il mondo. L’edificio ospita anche un ristorante ed è dotato di un tunnel segreto che lo collega direttamente agli alloggi privati del barone. Il progetto originale è di Emil Fahrenkamp, architetto tedesco noto per i suoi edifici modernisti e residenziali in Germania, ma a seguire i lavori è l'architetto svizzero Oswald Roelly. Attratti dalla nuova costruzione, artisti del Bauhaus fanno tappa ad Ascona: Josef Albers, Herbert Bayer, Marcel Breuer, BauhausSchawinsky, Oskar Schlemmer sono solo alcuni di quelli che visitano il sanatorio e alloggiano proprio in questo albergo. 

Casa Selma. Foto Tonatiuh Ambrosetti, 2024. Courtesy Fondazione Monte verità, Fondo Harald Szeemann

Villa Semiramis, un altro albergo edificato sul Monte Verità, questa volta dalla collezionista e mecenate Maria Adler, costituisce un caso ancora diverso. Edificio in stile Art Nouveau, commissionato a un architetto torinese all’inizio del Novecento, viene costruito su un terreno concesso dal barone alla famiglia Adler, che vi fa sorgere un albergo. Il progetto originale prevedeva sei piani con due “torrette di avvistamento”: l’idea era quella di rendere visibili a tutti gli ospiti i “bagni al sole” che i nudisti del Monte Verità facevano nelle palestre all’aria aperta.  Il processo di costruzione del Monte Verità culmina negli anni Cinquanta quando, dopo la “Pace di Ascona” tra la Germania e gli Alleati, Ascona diventa una meta turistica di lusso per il turismo di massa. Mentre i membri della comune cominciano a ritirarsi sulle valli e condurre vite eremitiche, gli alberghi del Monte Verità vengono presi di mira dai turisti e le capanne aria-luce ammodernate. Tra coloro che dopo le due guerre visitano il sanatorio, c’è anche Hararld Szeemann.  

La riscoperta degli anni Ottanta e la mostra curata da Harald Szeemann

Alla fine degli anni Settanta, Harald Szeemann — celebre curatore svizzero, noto per aver rivoluzionato il modo di fare mostre con progetti come “Live in Your Head: When Attitudes Become Form” (1969) e documenta 5 (1972) — visita il Monte Verità e ne rimane colpitissimo. Da quell’incontro nasce un legame che risolleva il colle e si concretizza nella mostra itinerante “Le mammelle della verità”, allestita inizialmente in cinque luoghi di Ascona e poi a Zurigo, Vienna e Monaco di Baviera. 

I bagni di sole del Monte Verità. Courtesy Fondazione Monte verità, Fondo Harald Szeemann

La mostra era concepita come una vera e propria camera delle meraviglie: raccoglieva storie, aneddoti, fotografie, oggetti e testimonianze di più di un secolo di vita del sanatorio, dall’esperienza dei primi riformisti alle vicende artistiche e sociali che animarono il Monte Verità. Per la prima volta vennero raccolte anche le memorie degli abitanti di Ascona, poveri contadini che, agli inizi del Novecento, avevano visto arrivare dai boschi stranieri sconosciuti senza mai entrare in contatto con loro. Questa grande mostra, forse l’unica capace di catturare la follia e l’atmosfera di quegli anni, è oggi visitabile nella Casa Anatta, insieme a fotografie d’epoca, opere e memorabilia originali delle comunità utopiche e dei primi ospiti illustri. 

Cosa puoi fare oggi sul Monte Verità

Oggi il Monte Verità offre un’esperienza ibrida tra ospitalità, natura, storia e memoria. Dopo la morte del barone Eduard von der Heydt nel 1964, il complesso passò sotto la tutela del Cantone Ticino, nel 1989 la Fondazione Monte Verità ne assunse la gestione, curando hotel, parco, museo e attività culturali.  
 
Gli spazi dell’Hotel Bauhaus, Villa Semiramis, Casa Monescia, Casa Gioia e Casa Marta oggi possono ospitare fino a 86 persone, e le tariffe per una notte partono da circa CHF 89 per la camera singola e CHF 180 per la doppia. La Casa Anatta — trasformata in museo permanente già dagli anni ’80 — insieme a edifici come la Casa Selma e la Casa dei Russi, offrono invece percorsi museali e testimonianze della colonia originaria. 

Ida Hofmann e Henri Oedenkoven. Courtesy Fondazione Monte verità, Fondo Harald Szeemann

Un ibrido di natura, architettura modernista, memoria storica ed esoterismo, per alcuni il Monte Verità evoca ancora oggi lo spirito utopico e libero dei suoi pionieri; per altri, simboleggia la trasformazione definitiva dei sogni del Novecento in prodotti, disponibili sul mercato. 

Hotel Bauhaus, Monte Verità Foto Tonatiuh Ambrosetti, 2024. Courtesy Fondazione Monte verità, Fondo Harald Szeemann