Il progetto di W5 Architects consiste nella ristrutturazione di una vecchia fattoria all’interno di un lotto punteggiato di alberi: partendo dall’idea di costruire un dialogo con essi, gli architetti dispongono muri, pavimenti e basamenti che creano una fluida transizione tra le varie parti della casa. La posizione quasi centrale del volume diventa così lo spunto per articolare usi e spazi diversificati lungo il perimetro recintato della residenza.
Mattoni a vista e spazi fluidi: abitare una casa rurale in India
Il progetto di W5 Architects segue il principio fondamentale di costruire senza cancellare, unendo passato rurale e abitare contemporaneo in una trama di schermature, scorci e doppie altezze.
Elaborato di progetto
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- Gerardo Semprebon
- 12 agosto 2025
- Uttar Pradesh, India
- W5 Architects
- residenza
- 2024
Le zone giorno si caratterizzano per doppie altezze, spazi filtro, piccoli patii e lucernari che nutrono un costante dialogo con le tettoie, i muri e i podi si cui si erge la casa; elementi che accompagnano gli abitanti attraverso spazi, piuttosto che lungo corridoi.
Sono proprio i muri, in mattoni reperiti in una fornace locale, tra i pochi elementi a farsi carico dell’espressività architettonica dell’edificio. Espressività che sembra richiamarsi alla poetica di Louis Kahn, nelle trame che compongono gelosie, paramenti e tessiture murarie, così come nell’apertura circolare, tuttavia completamente deprivata della monumentalità che accompagnava gli interventi dell’architetto statunitense.
L’edificio peraltro, più che una massa scolpita, sembra denunciare una composizione di piani, esibiti non solo attraverso i muri che si protendono nel giardino ma anche nei marcapiani che interrompono la continuità dei patterns in mattoni e identificano terrazze e balconi. Il sollevamento della copertura non fa che accentuare la scomposizione del volume.
Cemento e ferro sono lasciati a vista, accostati ai telai di porte e finestre, a generare un’atmosfera di calore che rimane onesta nell’esprimere la ruvidezza delle superfici. A bilanciare è demandato l’apparato mobile dell’arredo, spesso esito di operazioni di recupero come nel caso delle gambe del tavolo da pranzo in teak o le sedute intrecciate in canna, azioni che hanno contribuito a sostenere l’artigianato locale.
Foto Atik Bheda
Foto Atik Bheda
Foto Atik Bheda
Foto Atik Bheda
Foto Atik Bheda
Foto Atik Bheda
Foto Atik Bheda
Foto Atik Bheda
Foto Atik Bheda
Foto Atik Bheda
Foto Atik Bheda
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Foto Atik Bheda
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Elaborato di progetto
Elaborato di progetto
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Elaborato di progetto
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