11 motel all’italiana, dal pieno di benzina alle avventure proibite

Ripercorriamo la storia di una celebre tipologia ricettiva importata dagli Stati Uniti che, dagli anni ’50 ad oggi, ha connotato paesaggi motorizzati e abitudini socio-culturali del Belpaese.  

 Nell’Italia del “miracolo economico” immortalato da film come Il Sorpasso di Dino Risi e del crescente ottimismo delle vacanze fuori porta – anche grazie alle politiche di incentivazione della motorizzazione privata – a metà degli anni ‘50 comincia a diffondersi una tipologia ricettiva nuova: il motel, che origina dal “Motorist’s Hotel” americano – inaugurato negli States un trentennio prima – e che offre a prezzi accessibili ai viaggiatori su ruote, oltre al pieno di benzina, i consueti servizi alberghieri, raggiungibili spesso direttamente dal parcheggio.

A introdurre e diffondere il motel in Italia fu l’imprenditore Enrico Mattei che, con Agip e con la Società Esercizio Motel Italia SpA (SEMI), creò i motel Agip divenuti presto iconici punti di riferimento per motociclisti e automobilisti lungo tutte le principali arterie nazionali di traffico veloce: strutture spartane ma accoglienti, connotate da tecnologie costruttive efficienti e basso costo – come la prefabbricazione – e chiaramente identificabili grazie alle aggettanti pensiline delle stazioni di rifornimento e alle insegne luminose con il cane a sei zampe su fondo giallo.

Da luogo di sosta per pendolari e famiglie, intriso del sogno americano e della retorica del paternalismo industriale, nel corso del tempo il motel si arricchisce di un’iconografia più sfaccettata divenendo nell’immaginario collettivo la scenografia convenzionale e un po’ cheap di fughe d’amore e rapporti fugaci.

Snobbati a diverse riprese dalla critica d'architettura come costruzioni meramente prosaiche e funzionali – fatte salve le grandi onde di riscoperta storiografica recente – i motel rappresentano un importante fenomeno di costume che ha contribuito, tra l’altro, a mettere in moto e accelerare la macchina turistica del Belpaese. Dai primi esempi storici, tutt’ora in funzione (i motel Agip a S. Donato Milanese, Roma, Gela, Bari) o in attesa di trasformazione (Cortina d’Ampezzo), agli interventi più recenti (Scau studio a Catania, Micheli a Varese, Riboli a Milano, Studio Pilli a Novara), il motel continua a conservare il fascino della fuga. O in alternativa, per i suoi detrattori, continua ad essere la rappresentazione disincantata e deprimente di un “non-luogo” di passaggio e di un consumismo frettoloso e dozzinale.

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