Un caffè concavo tra fluidità e geometrie spigolose

In Corea del Sud, Nameless Architecture progetta Cafè Teri: un rifugio ai piedi del monte sacro Gyeryongsan, formato da due edifici prospicienti in cui la pavimentazione si fonde senza soluzioni di continuità con le pareti.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1068, maggio 2022.

Gyeryongsan, letteralmente “monte della coccatrice” – creatura leggendaria con corpo di drago e testa di gallo – è una montagna sacra dove, secondo la tradizione, scorre più intensamente che altrove il flusso del ‘qi’, lo spirito vitale che nelle culture orientali permea l’universo. Dal villaggio sulle pendici montuose, dove la pianura s’incontra con l’articolata topografia del sito, parte l’antico sentiero che s’inerpica tra boschi, ruscelli e templi, in un percorso ascensionale all’insegna della spiritualità e in simbiosi con la natura: proprio qui, il nuovo complesso con caffetteria e pasticceria progettato dallo studio Nameless Architecture offre ai visitatori un rifugio per una sosta, prima o dopo le fatiche della salita. 

Secondo una possibile chiave di lettura che rimanda al concetto taoista dell’equilibrio degli opposti, questa architettura genera una sinergia duale all’interno di unicum formale: da un lato, la monolitica monumentalità di un’opera massiva e dalle geometrie spigolose, dall’altro, la morbida fluidità di una massa plastica quasi malleabile.

Il complesso è composto da due edifici prospicienti attestati su un cortile centrale che richiama una vallata artificiale, uno spazio concavo e centripeto da cui parte la pavimentazione che si fonde senza soluzione di continuità con le pareti degli edifici, sfumando il confine tra verticale e orizzontale: quasi come se l’opera fosse animata da una forza endogena – il ‘qi’, forse ? – e, nascendo dalla terra, vi si astraesse a fatica per acquisire una forma tettonica compiuta, aggrappandosi al substrato con tenacia ed esercitando così una trazione sulla ‘pelle’ esterna che si curva come una membrana sotto sforzo. 

Cafè Teri, Corea del Sud, Nameless Architectures, Foto Kyung Roh
Cafè Teri, Corea del Sud, Nameless Architectures. Foto Kyung Roh

Il flusso energetico delle forme prosegue all’interno nell’ambiente a gradoni al piano terra che ripropone sul prospetto ovest la curvatura della corte centrale. Negli spazi aperti le pavimentazioni si sollevano arrotolandosi su se stesse, come scaglie di materiale molle – nonostante l’apparente consistenza – ripiegate da un improvviso sbuffo tellurico. La ruvida scabrosità dei fronti esterni in mattoni di cemento si ripropone negli interni ispirando, con le finiture di cemento liscio a vista e di legno, una spazialità ascetica e atemporale.

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