Questo articolo è apparso su Domus 1056, aprile 2021. Il progetto della nuova stazione della metropolitana Centro Direzionale a Napoli dello studio Benedetta Tagliabue - Miralles Tagliabue EMBT si colloca nel cuore di un complesso degli anni Settanta, opera di Kenzo Tange, caratterizzato da alti grattacieli di vetro e acciaio. Il nostro progetto ha cercato di collegare quest’area, che è un “podio artificiale”, in modo più armonioso con l’anima della città, di rendere questo spazio pubblico più sostenibile e a misura d’uomo. “L’intento era di fare emergere Napoli dal sottosuolo, come una bolla vulcanica”, spiegano dallo studio EMBT. “La stazione è un oggetto organico con una struttura leggera di legno e una grande copertura che creerà, a livello della piazza, ampie zone ombreggiate in cui soffermarsi”. La scelta del legno è stata dettata dalla necessità di appoggiarsi su una struttura esistente, oltre che dalla volontà di rendere la piazza riconoscibile; le aree verdi rappresentano un elemento importante del progetto e si concretizzeranno in un sistema continuo che accompagnerà i pedoni dalla città fino all’interno della stazione. L’idea originaria era utilizzare materiali che si rifacessero alla tradizione napoletana, pietre vulcaniche basaltiche, con il tetto rifinito in ceramica, ma il budget ridotto in corso d’opera ha fatto sostituire molte delle pietre e la copertura stessa con resine. “Abbiamo pensato di arricchire il tetto con il lavoro di uno street artist, un grande viso partenopeo a marchiare l’intera struttura, visibile da tutti gli edifici attigui. L’arte, infatti, insieme con l’architettura e l’archeologia, è una delle tre A che connotano il progetto delle stazioni della metropolitana di Napoli”.