Nelle case vernacolari degli anni ’50, la separazione tra “dentro” e “fuori” delineava un confine ben definito e marcato. Solo l’uso funzionale di porte e finestre garantiva lo scambio tra interno  e esterno. Oggi, le nuove esigenze dell’abitare portano gli architetti a immaginare spazi sempre più trasversali, ibridi e pronti a mutare nel tempo. È in questo scenario che si inserisce l’intervento di DANK architectes su una casa unifamiliare alle porte di Lione in Francia. Oltre alla ristrutturazione interna della casa, gli architetti ne progettano un ampliamento, una nuova stanza del tutto flessibile nel suo uso, dove poter cucinare e mangiare all’aperto. Un volume stretto e lungo – definito dall’alternanza di setti di cemento, superfici vetrate e dalle spesse fasce orizzontali che marcano la copertura e il basamento – si inserisce con garbo tra la casa, il giardino e la piscina. La pavimentazione interna in continuità con la terrazza esterna e le ampie finestre completamente apribili che svuotano anche l’angolo, fanno della stanza un tutt’uno con il giardino.