WAR, acronimo di Warehouse of Architecture and Research, è uno studio di architettura romano fondato nel 2013 da Jacopo Costanzo, Valeria Guerrisi e Gabriele Corbo. Da una loro idea, nel 2016, ha preso avvio la serie di lecture Generazione: a call from Rome, divenuta poi mostra itinerante (a New York, Roma e al RIBA di Londra) dal nome Re-Constructivist Architecture, che ha visto la partecipazione di quattordici studi di architettura emergente ora decisamente più affermati. Qui hanno conosciuto Adam Nathaniel Furman, con cui abbiamo aperto questa rassegna “d’autore” di film che parlano di architettura e design, ed è proprio con la selezione del designer londinese che quella di WAR instaura un dialogo anglo-mediterraneo.
La visione di WAR (ultimamente concentratosi su una corposa ricerca per la Biennale di Shenzhen), è quella di portare avanti una modalità del progettare che sta tra il manierismo architettonico e la ricerca indipendente più tipica della pratica contemporanea europea, senza però mai perdere di vista la loro affezione alla “scuola romana”. Tant’è che presso il loro studio di via Nomentana si può persino andare a consultare una delle più nutrite collezioni di libri e riviste d'architettura private, salvata dal trasloco dell’ex studio Passarelli. Una stratificazione storica che prende forma negli spazi dove lavorano – la loro Warehouse – tanto quanto nei riferimenti progettuali che tengono sempre a mente e che hanno marcato indelebilmente il loro percorso, sempre pronti a essere ripescati e rimescolati. Allo stesso modo attingono dal cinema muovendosi con disinvoltura tra cinque decadi di storia del film mettendo insieme colossal hollywoodiani e produzioni indipendenti italiane, taglienti drammi cruenti, film autoriali diventati mainstream e pellicole quasi sconosciute di registi famosissimi. Una selezione densa dove la cifra estetica è il minimo comun denominatore e in cui prevalgono scelte decise di fotografia e di potenza.