Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA

Materiali inediti per OMA nella sede turistica Potato Head Studios.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA

Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA

Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA

Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA

Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA

Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA

Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA

Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA

Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

È stata completata la costruzione del primo hotel firmato OMA a Bali, progetto commissionato da Potato Head, un “creative village” sulla riva oceanica dove “musica, arte, design, cibo e benessere giocano insieme”, come si legge dal sito del complesso.  

Potato Head Studios è stata studiata come una struttura capace di ospitare al suo interno sia gli ospiti dell’hotel sia la comunità locale. Lo studio olandese è riuscito quindi a destrutturare il concetto di hotel privato e introverso inserendo funzioni pubbliche all’interno del suo programma

Il linguaggio architettonico soprattutto di facciata si discosta, però, da quello a cui lo studio olandese ci ha abituati: è stata infatti coinvolta nel progetto la designer Andra Matin, la quale ha fatto realizzare ad artigiani indonesiani la tessitura dell’involucro cementizio. Le pareti che circondano i corridoi degli alloggi sono state disegnate avendo come riferimento grafico il Tika, il calendario divinatorio balinese.

L'edificio è sospeso da pilotis per rendere permeabile il piano terra.

Il corpo principale del complesso contiene le stanze d’hotel e le altre strutture annesse, compreso uno spazio espositivo e un sunset bar. L’edificio, comportandosi da tettoia urbana, è sospeso da pilotis per agevolare la fluidità del piano terra, con il disegno di spazi aperti e di una piattaforma capace di ospitare eventi culturali, ma anche di essere un semplice sfondo per la vita pubblica quotidiana. Il tetto, a sua volta, è accessibile tramite un percorso pedonale pubblico che mette in connessione lo spazio aperto con i diversi ambienti, compresi ristoranti, piscine e spa.

  • Potato Head Studios
  • Hotel
  • Bali, Indonesia
  • OMA / David Gianotten
  • Ken Fung, Fred Awty
  • Michael Kokora
  • Diana Ang, Thorben Bazlen, Von Xiao Chua, Kwan Ho Li, Mike Lim, Ioana Mititelu, Catherine Ng, Slobodan Radoman, Rizki Supratman, Shinji Takagi, Patrizia Zobernig
  • Architetto locale: Andra Matin; Consulto civile, geotecnico, strutturale: Aureocon; Consulto paesaggistico: Larch Studio; Consulto illuminazioni: Switch; Consulto acustico: DHV
  • 2020
Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.

Il primo hotel balinese di OMA non sembra di OMA Progetto di OMA. Foto di Kevin Mak.