Torino fa scuola, l’istituto secondario in cui tutti avremmo voluto studiare

In Italia il 70% degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1975. L’invecchiamento delle strutture e l’inadeguatezza in termini di sicurezza sismica e di prestazioni energetiche rappresentano una emergenza da gestire ma anche una grande occasione di rinnovamento degli spazi della didattica.

In un’ottica di ripensamento dei plessi scolastici come nuovi centri civici per la città dotati di biblioteche, auditorium e spazi aggregativi, la riqualificazione può diventare motore capillare di vere e proprie rigenerazioni urbane. A Torino questo tipo di esperimento si è concretizzato nel progettoTorino fa scuola, un'iniziativa pubblica e privata insieme, promossa da Fondazione Agnelli e Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Città di Torino e Fondazione per la Scuola. Il progetto della scuola secondaria di primo grado Giovenni Pascoli degli studi Archisbang e AreaProgetti si pone come modello di riqualificazione di una scuola in un edificio d’epoca.

 “La sfida è stata quella di portare la didattica innovativa tra le mura di un edificio storico tutelato, permeato di vincoli strutturali e culturali” racconta Silvia Minutolo di Archisbang “abbattere le barriere dell’aula verso i grandi spazi distributivi aulici che diventano ambienti abitati, accogliere la città dentro la scuola, chiamarla ad entrare e contaminare”. Gli interventi pesanti, come la creazione di un terrazzo in copertura, lo spostamento dell’ingresso principale con la creazione di un atrio interno e il soppalco della biblioteca, che conferiscono alla scuola elementi di forte innovatività, sono guidati dal rispetto dell’architettura storica e ne perseguono la valorizzazione, esaltandone le potenzialità nascoste da interventi eseguiti in economia nel corso degli anni.

La scala principale, precedentemente penalizzata dalla compartimentazione antincendio, torna a essere fulcro del sistema distributivo dell’edificio grazie alla costruzione di un nuovo sistema di scale di sicurezza esterne. Leggere passerelle metalliche di nuova costruzione dipinte di bianco connettono la scala principale ai livelli ammezzati.
Nella palestra viene liberato un ricco soffitto a cassettoni per anni celato da controsoffittature visibile ora dal nuovo soppalco della biblioteca.

Per valorizzare la struttura portante storica, in tutti i corridoi interni gli archi tamponati vengono liberati a favore di arredi fissi contenitivi e di porzioni vetrate sulle lunette mentre a terra vengono ripristinate le caratteristiche cementine a scacchiera che danno continuità agli spazi distributivi. Nelle aule invece nuovi controsoffitti a lastre, leggermente staccati dalle pareti laterali, lasciando percepire il disegno delle volte mentre i pavimenti compromessi vengono sostituiti da nuovi in legno, riprendendo l’uso storico del materiale. Pareti e arredi mobili e l’uso attento del colore trasformano i corridoi in spazi comuni e in biblioteche diffuse che concorrono a costruire una nuova idea di scuola.