Aga Khan Award: considerazioni incrociate sui vincitori dell’edizione 2019

I sei progetti premiati sono altrettante riflessioni di qualità sullo spazio pubblico, il patrimonio storico e la sostenibilità ambientale. 

A quattro decenni dalla sua fondazione, l’Aga Khan Award rimane fedele alla sua originaria vocazione di premio di architettura per eccellenza del mondo musulmano. D’altra parte, la selezione dei vincitori delle sue migliori edizioni è in grado d’individuare tematiche e suggerire strategie d’azione dal valore planetario.

È il caso, ad esempio, della rosa dei sei progetti affermatisi a pari merito quest’anno, che sono altrettante sperimentazioni di qualità su tre temi fondamentali dell’architettura dei nostri giorni: la riconquista dello spazio pubblico per usi e attività che ne erano in precedenza escluse; la salvaguardia dei patrimoni costruiti storici più fragili e la loro inclusione nel funzionamento della città contemporanea; la definizione di un rapporto virtuoso e reciprocamente rispettoso con l’ambiente naturale e gli agenti atmosferici.

Noura Al Sayeh (coordinatrice del progetto), rivitalizzazione urbana di Muharraq, Bahrain. Foto © Aga Khan Trust for Culture / Cemal Emden
Noura Al Sayeh (coordinatrice del progetto), rivitalizzazione urbana di Muharraq, Bahrain. Foto © Aga Khan Trust for Culture / Cemal Emden

I 328 spazi pubblici della Repubblica del Tartastan, riprogettati e sottratti alle mire della speculazione privata, sono oggi considerati come un modello di riferimento in tutta la Federazione Russa. In Bahrain, una costellazione d’interventi puntuali sui vuoti e i pieni, gli slarghi e gli edifici, dell’isola di Muharraq, ne consolidano e riattivano il tessuto storico, oggi patrimonio UNESCO. Non lontano, negli Emirati Arabi Uniti, su di un terreno precedentemente incolto sorge oggi il Wasit Wetland Center, una preziosa oasi di biodiversità aperta al pubblico.

Il Palestinian Museum di Birzeit ribadisce con le sue forme le tessiture a rischio di scomparsa dei terrazzamenti agricoli che lo circondano. Infine, mentre in Bangladesh l’Arcadia Education Project si solleva come una palafitta per sopravvivere alle frequenti inondazioni, in Senegal l’Alioune Diop University Teaching and Research Unit si affida al suo raffinato involucro grigliato per difendersi dal sole bollente del deserto.

Ancora una volta, concentrando il suo sguardo in luoghi altri rispetto ai tradizionali hot spot della grande architettura contemporanea, l’Aga Khan Award si conferma come una rassegna in grado di arricchire gli immaginari del suo pubblico di riferimenti “rinfrescanti”, non scontati, e di grande valore.

IDOM, Alioune Diop University Teaching and Research Unit, Bambey, Senegal. Foto © Aga Khan Trust for Culture / Chérif Tall
IDOM, Alioune Diop University Teaching and Research Unit, Bambey, Senegal. Foto © Aga Khan Trust for Culture / Chérif Tall

Ultimi articoli di Architettura

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram