Helsinki. Le colline artificiali di Lasipalatsi square

Per la nuova sede sotterranea del museo Amos Rex, JKMM progetta cinque volte autoportanti, che emergono nello spazio pubblico e ne costruiscono una nuova topografia.

JKMM, Amos Rex, Helsinki, 2018

A Helsinki, un’istituzione si rinnova tanto nel nome quanto nella sua immagine e nei suoi spazi. Lo studio locale JKMM è chiamato a progettare la nuova sede dell’Amos Anderson Art Museum, ora abbreviato in Amos Rex, che si trasferisce nei locali da tempo in disuso di un vecchio cinema modernista, affacciato su Lasipalatsi square.
I lavori non interessano il prospetto principale su Mannerheimintie street, che viene restaurato nella sua originaria veste di curtain wall moderno, né la sala delle proiezioni, riaperta al pubblico, quanto l’estensione ipogea del museo e lo spazio pubblico che la sovrasta. Secondo uno schema che negli ultimi decenni è stato sperimentato in infinite declinazioni (dalla piramide del Louvre di Ieoh Ming Pei in giù), il suolo è modellato e reso in parte permeabile alla vista, con gli ovvi vantaggi per l’interrato, rischiarato da luce naturale.

Nel caso dell’Amos Rex, l’operazione si compie attraverso cinque canons de lumière circolari diversamente dimensionati e orientati. Sono altrettante volte autoportanti, che liberano lo spazio espositivo dall’ingombro dei supporti strutturali e definiscono una topografia inedita.
Certamente riconoscibili, vistose, queste colline artificiali sono colonizzabili dai passanti come passerelle, sedute o campi di arrampicata. E se da un lato impediscono una fruizione unitaria di Lasipalatsi square, dall’altro sono un espediente ingegnoso per suddividerla in settori di varia forma e scala, pienamente attrezzati a livello impiantistico, location flessibili affittate a pagamento per eventi di ogni genere.

JKMM, Amos Rex, Helsinki, 2018
JKMM, Amos Rex, Helsinki, 2018
Progetto:
Amos Rex
Programma:
museo
Luogo:
Helsinki
Architetti:
JKMM
Leading architect:
Asmo Jaaksi
Capi progetto:
Freja Ståhlberg-Aalto, Katja Savolainen
Team di progetto:
Teemu Kurkela, Samuli Miettinen, Juha Mäki-Jyllilä, Edit Bajsz, Christopher Delany, Markus Manninen, Marko Pulli, Katariina Takala, Jarno Vesa, Jussi Vepsäläinen, Päivi Meuronen, Noora Liesimaa
Committente:
Föreningen Konstsamfundet, The Amos Anderson Art Museum, The City of Helsinki
Superficie:
13.000 mq
Completamento:
2018

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