L'avanzamento della città costruita, togliendo spazio al paesaggio rurale, è un processo che si riversa sulla sensibilità dei cittadini metropolitani che, sempre più, sentono il bisogno di appropriarsi di spazi sfuggiti all'edificazione. Agricoltura e aree verdi diventano una necessità sociale e fisica aumentando la biodiversità. A Milano la rete di orti e giardini, comunali e privati, strutturati o informali, continua a crescere. Diverse sono le modalità con cui l'agricoltura prende parte al contesto urbano.
Gli orti comunali (Bosco in città, Parco Nord, Parco Alessandrini…) per quanto possano fungere da catalizzatori sociali, sono realtà riservate alle persone pensionate, limitandosi ad un'utenza non ampia e non condivisa dai più. La localizzazione di questi orti riguarda zone che sono marginali rispetto al centro della città, al confine tra il tessuto metropolitano e rurale che godono in parte del contatto, forse ancora precario, con un contesto non costruito.
I processi di auto-organizzazione di paesaggi agricoli urbani invece concernono format differenziati.
Famoso è l'esempio dei giardini familiari di via Chiodi, in zona Barona, per opera dell'architetto e proprietario del lotto Claudio Cristofani che, ereditato il terreno non edificabile, lo ha convertito a uso agricolo. Centotrenta sono le unità esistenti che vengono affittate annualmente, con una richiesta molto alta.
Agricoltura urbana
A Milano orti urbani e nuovi spazi verdi sono realtà sempre più condivise e sentite che volontariamente o involontariamente si oppongono all'eccesso di cementificazione.
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- Elena Ferrari
- 20 marzo 2012
- Milano
Nello spazio antistante alla Chiesa Cristiana Protestante di Largo Bersaglieri d'Italia è stato realizzato il progetto Orto della fede con l'appoggio dell'architetto e paesaggista Andreas Kipar. L'orto è ospitato in ampie casse di legno - curate dalla comunità religiosa - che segnano il percorso centrale di ingresso alla chiesa, in cui si producono essenze di diversi tipi e ortaggi durante tutto il periodo dell'anno.
In Conca del Naviglio, invece, è attivo il progetto Ortinconca, una Garden Community di vicini di casa che coltiva sui balconi verdure e ortaggi allo scopo di preservare la biodiversità. A questo proposito il progetto Semi di sostenibilità è attivo a Milano e lavora per promuovere ed educare l'alimentazione sostenibile a filiera corta, incentivando la coltivazione di orti domestici.
Un orto per bambini, organizzato dall'associazione Piano Terra, è aperto tutto l'anno in zona Corvetto nel giardino di uno spazio comunale. L'intenzione è quella di rendere tangibile e familiare, anche ai più giovani, la maggior parte dei quali non ha mai visto un orto, il contatto con i prodotti della terra.
Agricoltura e verde pubblico sono vitali funzioni urbane facilmente dismettibili e poco redditizie, questo li mette in uno stato di precarietà che solo una pianificazione cosciente può preservare e incentivare
Anche il Progetto Cuccagna è attivo sul fronte e ha istituito Gruppoverde, una compagnia di volontari che ha inaugurato da poco i lavori nel giardino-orto della cascina, promuovendo workshops pratici sulla cura di orti e giardini.
Un'associazione di abitanti del quartiere Isola, che negli ultimi anni ha subito una trasformazione radicale, rivendica una spazio dismesso per la riconversione a parco verde. Isola Pepe Verde nasce dal volere partecipato di un parco per i cittadini che, anche se di dimensioni ridotte, possa essere complementare all'area verde prevista per le residenze di Porta Nuova. Di fronte al recinto che chiude il lotto, sono continui gli attacchi dimostrativi di Guerrilla Gardening.
Sono tanti ancora in città gli spazi di quello che Clement chiamerebbe terzo paesaggio, non utilizzati o che sfuggono alla cura e all'attenzione. Alcuni giovani architetti fondano i loro progetti sull'uso del verde urbano come prima risorsa nella progettazione. Tra i tanti, Atelier delle verdure aveva proposto, con un intervento minimo, una riqualificazione nell'area dell'ex circo di Porta Volta e Atelier PA(N)DA lavora invece, con altri giovani progettisti e designers su Microgiardini per un'iniziativa del comune di Sesto San Giovanni.
In rete le Green Communities e i Guerrilla Gardeners sono attivi nell'ambito milanese e in tutta Italia. Nuovi gruppi continuano a crescere e autoalimentano la loro instancabile convinzione di opporsi al degrado urbano a favore dell'incremento e della riqualificazione di verde condiviso e apprezzabile da tutti. Il blog Ortodiffuso stila una mappa provvisoria che illustra la distribuzione degli giardini messi a coltura e dei possibili spazi da utilizzare nella provincia milanese.
Agricoltura e verde pubblico sono vitali funzioni urbane facilmente dismettibili e poco redditizie, questo li mette in uno stato di precarietà che solo una pianificazione cosciente può preservare e incentivare.