La ricerca di una nuova generazione di progettisti è diventata un tema ricorrente in Portogallo, che fa fiorire di continuo mostre e pubblicazioni, per trovare quanto c'è di più innovativo nei progetti nazionali. Una delle tendenze principali che si riscontra è il crescente riflesso della capacità informatica e del suo rapido ingresso nella professione, con un numero crescente di autori che dipendono da queste tecnologie digitali per sviluppare le esperienze formali applicate all'architettura e tentare di trasformarle in progetti. Può sembrare strano, ma la realtà è che questa accresciuta capacità tecnologica non è stata accompagnata da un aumento nel rigore e nel criterio delle decisioni, essendovi una sorta di deresponsabilizzazione da parte di alcuni autori che cercano di attribuire agli strumenti digitali delle caratteristiche di autodeterminazione, attraverso una falsa intelligenza artificiale, fatta di script e di plugin. Si assiste così alla comparsa incontrollata di blob, forme organiche e disegno parametrico, che si propongono come nuovi archetipi dell'architettura contemporanea. Ma ci sono anche gradevoli sorprese, proposte davvero innovative per le caratteristiche del progetto e dell'autore, che in ogni epoca riescono a introdurre nel processo architettonico nuovi strumenti e ad adattarli. È il caso della "Scultura abitabile" di Miguel Arruda. Scultore diventato architetto, molto spesso Arruda opera una commistione fra scultura e architettura, con risultati sorprendenti nel combinare l'aspetto formale alle necessità pragmatiche. Lungi dall'essere mera formalizzazione costruttiva di un oggetto interamente digitale, questo progetto ha una sua storia che si snoda in un arco di quarant'anni, accompagnando tutta la carriera di Arruda. La prima apparizione di questo lavoro è stata una scultura di circa 15 cm in ferro cromato, dalle forme antropomorfe, presentata nel 1968 nella Galeria Diário de Notícias, a Lisbona. Con il pretesto di formalizzare un'esperienza di ingrandimento di scala per definire uno spazio interno, è stato creato un oggetto architettonico a partire dalla digitalizzazione della scultura originale, in uno scambio costante fra processi analogici e digitali. Un nuovo pezzo, ingrandito di circa cinquantasei volte, raggiunge una scala umana in una proporzione estesa su 10 metri che, secondo l'autore, gli ha "permesso di passare da pezzo manipolabile a pezzo penetrabile", trasformando così una scultura in architettura. Il progetto presentato è semplicemente il prototipo di un involucro, in scala reale, di percezione tattile e sensoriale che cerca di dialogare con l'ambiente circostante attraverso la scelta del sughero come materiale. Il dialogo con l'esterno e la spazialità della scala interna ne lasciano intravedere le qualità abitative. Per questo attendiamo con ansia la futura fase del progetto dove poter sperimentare pienamente le qualità di questo oggetto. Carlos Sant'Ana
Author: Miguel Arruda
Team: Pedro Léger Pereira
Structure: Afaconsult
Construction: DUSTRIMETAL
Finishing: Grupo Amorin
Mounting: Construções Casimiro
Totem: Termoono
Audiovisual: Restart
Lighting: Donker by LGT
Date: July-October 2010
Local: Olives Garden, CCB, Lisbon, Portugal
Photos: FG+SG – Fotografia de Arquitectura
La scultura abitabile di Miguel Arruda
Il lento dialogo fra progetto manuale e progetto digitale nella scultura abitabile di Miguel Arruda.
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- Carlos Sant'Ana
- 26 novembre 2010
- Lisbona