La casa al numero 9 di Brunnenstrasse è un'estensione delle fondamenta del "rudere" di un edificio frutto di un investimento sbagliato degli anni Novanta. La parte preesistente consisteva nelle mura di uno scantinato rivolte verso la casa adiacente, la strada e il cortile, e nel soffitto dello scantinato stesso, a eccezione delle parti occupate dall'ascensore e dall'accesso delle auto; l'armatura in acciaio dell'edificio incompleto sporgeva al livello stradale. La struttura preesistente non è stata semplicemente inclusa nel nuovo edificio ma anche ulteriormente sviluppata. L'angolazione dei raggi solari ha definito il taglio del volume del sottotetto, massimizzando l'esposizione alla luce della parte posteriore dell'edificio.

L'allineamento dei piani della nuova costruzione deriva dal collegamento con i diversi livelli dei piani adiacenti. Il piano scantinato beneficia della parziale assenza del soffitto, sviluppandosi in una sala a doppia altezza. Volendo, sarà possibile estendere con facilità il soffitto mancante utilizzando i bulloni predisposti nell'armatura. La stessa cosa è possibile per il piano terra progettato in modo analogo.

Un ascensore consente l'accesso all'intero edificio. Le scale di sicurezza esterne sono state realizzate nel cortile a 5 metri di distanza dal corpo dell'edificio per proteggerle in caso di incendio. Con questa soluzione i piani sono indipendenti, ad eccezione dello spazio occupato dall'ascensore e dei bagni. L'accesso alle scale di sicurezza funge anche da terrazza. Nel cortile, il terreno, a una estremità dell'edificio, è stato elevato di 72 cm e, all'altra, di 36 cm in modo tale da conformarlo all'altezza massima della scala dei vigili del fuoco.

La facciata prospiciente la trafficata Brunnenstrasse ha un carattere chiuso: a ogni piano c'è una vetrata fissa, il resto è rifinito con lastre di policarbonato semitrasparente. Sulla facciata, una pellicola per la protezione solare crea colori diversi. Piccoli condotti di ventilazione, collocati lateralmente, consentono l'aerazione trasversale dell'edificio. La facciata sul cortile, invece, è completamente a vetrate. Porte girevoli a tutta altezza creano una grande apertura dell'edificio sul cortile.

La trave parallela alla strada e collocata tra le assi portanti dell'edificio definisce la forma paraboloidale del tetto, che è percorribile.

I pavimenti in cemento sono stati realizzati contemporaneamente all'involucro dell'edificio. Le pareti rivolte verso gli edifici adiacenti sono composte da elementi prefabbricati in calcestruzzo. Il resto delle pareti è realizzato mediante un semplice getto di calcestruzzo senza pattern. Pareti e pavimenti, dunque, erano finiti contemporaneamente al lavoro strutturale, e sono stati impermeabilizzati in un secondo tempo. Le assi di rovere lungo la facciata prospiciente la strada costituiscono la sottostruttura per gli elementi in policarbonato e possono essere utilizzate come panche, tavoli o scaffali. Il sistema elettrico è celato nei condotti inglobati nel cemento. I condotti termici sono messi in evidenza e sono privi di isolamento, fungendo così anche da caloriferi. Brandlhuber + ERA, Emde, Schneider


Casa in Brunnenstrasse 9, Berlino
Progetto: Brandlhuber + ERA, Emde, Schneider; Thomas Banek, Arno Brandlhuber, Bruno Ebersbach, Markus Emde, Silvia Farris, Christian Geisser, Tobias Hönig, Andrjana Ivanda, Katharina Janowski, Philipp Reinfeld, Thomas Schneider, Florian Steinbeck, Jan Winterstein
Design: 2007
Realizzazione: 2009