La Casa delle Undici Donne è una residenza estiva,
situata sul versante di una scarpata sabbiosa: qui
genitori, figli e amici trascorrono insieme i weekend o
periodi più lunghi che, soprattutto in estate, si
trasformano in settimane. A circa 160 chilometri da
Santiago del Cile, la villa deve il suo nome ai
committenti, una coppia di divorziati. La loro nuova
"famiglia allargata" conta infatti undici figli – tutte
ragazze – con un'età che varia da otto a diciotto anni.
Il sito possiede una magnifica vista verso l'Oceano
Pacifico e scende verso la spiaggia seguendo un
dislivello piuttosto pronunciato. È per questo motivo
che il progetto si sviluppa su tre livelli e che tutte le
stanze, anche quella per gli ospiti, sono orientate
verso il mare. Allo stesso tempo, il programma si
propone di risolvere numerosi presupposti in un
terreno che, nonostante un'ampia superficie, è
fortemente limitato, come volumetria, sia dalle leggi
locali, sia dalle condizioni topografiche. Il volume che
ne risulta e la superficie costruita sono il massimo
che si è potuto ottenere.
In questo caso particolare abbiamo dovuto
modificare il paesaggio ed eseguire nella scarpata un
taglio verticale pari a nove metri di altezza. In questo
modo, luce naturale e aria possono penetrare
all'interno anche attraverso il prospetto retrostante,
dove è situato l'ingresso. Questa incisione è stata
rivestita con un grande muro di contenimento: un
muraglione 'verde' costruito con il sistema della
"terra armata". In questo modo abbiamo cercato di
minimizzare l'impatto fisico e visivo del taglio, grazie
ai cespugli e alle piante che stanno crescendo sui
gradoni del contrafforte.
La casa vuole essere un volume monolitico di
calcestruzzo a vista: la sala giochi e la sala
televisione sono ospitate nello zoccolo; le stanze e il
soggiorno delle "11 ragazze" al piano primo; il
soggiorno principale, la cucina e la camera
matrimoniale al piano superiore. Le casseforme per il
getto del calcestruzzo faccia a vista sono state
costruite con tavole di pino disposte in orizzontale,
ad eccezione della camera principale: qui sono
orientate in verticale per ottenere sulle pareti una
tessitura differente da quella degli altri ambienti.
La copertura è stata interpretata come
tetto/terrazzo e patio di ingresso; dei lucernari
rotondi, di dimensioni diverse e incassati a filo
pavimento, rischiarano cucina e soggiorno di luce
zenitale. Se il disegno e la posizione, quasi casuale,
dei lucernari sembra inseguire un assunto
decorativo, esso risponde anche a un preciso brief
di progetto: i due spazi domestici, infatti, sono
illuminati direttamente solo durante il tramonto.
La pavimentazione interna è rivestita con lastre di
marmo travertino, un materiale che permette di
ottenere una superficie continua, la stessa che si
rende palese sui soffitti lasciando in vista il
calcestruzzo. Per segnare nettamente la differenza
tra muri portanti e no, le pareti divisorie interne sono
dipinte di bianco. Le porte, inoltre, non hanno infissi,
ma salgono fino al soffitto, rafforzando così l'effetto
di continuità che si è cercato di ottenere sia a
pavimento, sia sui plafond. M.K.
La Casa delle Undici Donne
Mathias Klotz racconta il suo progetto di una residenza di vacanza, strumento per ricostituire un nuovo nucleo familiare: una storia molto contemporanea. Progetto, testo Mathias Klotz. Foto Cristobal Palma.
View Article details
- 31 luglio 2007