L’Imperial Hotel sorgeva nel centro della capitale, su suolo di proprietà della Casa Imperiale. Il direttore Tetsuzo Inumaru non era soddisfatto del reddito che fruttavano le 280 camere disponibili. Già nel 1936, a 14 anni dall’inaugurazione, era stato formulato per la prima volta un piano di demolizione. Il deperimento dei materiali e l’incuria nell’uso degli spazi erano la motivazione, ma l’occasione fu l’Esposizione Mondiale del 1970 di Osaka, per erigere al suo posto un albergo più moderno e attrezzato, alto 17 piani. Un comitato costituito per difendere l’edificio e la proposta di Yona Friedman al Primo Ministro Sato perché, invece di demolire, si usasse lo spazio sovrastante, secondo le sue teorie dell’”urbanismo spaziale”, non servirono a impedire che le ruspe arrivassero, dopo molteplici rinvii, nel dicembre 1967.