Guida ai dispositivi digitali che stanno prendendo il posto dei quaderni

Abbiamo selezionato device e app che permettono di ridurre l’uso della carta, o di usarla in modo più intelligente, sfruttando la potenza e degli strumenti digitali e la comodità del cloud. 

“Ho visto le migliori menti della mia generazione prendere appunti sulla app Note dell’iPhone”. Parafrasare Allen Ginsberg non è poi paradossale, in questo caso. La beat generation cambiò radicalmente il design della scrittura, con gli esperimenti di Burroughs con il cut up per esempio, o di Jack Kerouac con la scrittura automatica – On the Road fu scritto su un unico rotolo di carta, in un flusso di coscienza che durò venti giorni, condito da abbondanti dosi di caffè e benzedrina. Sappiamo bene come i beat ebbero un certo qual influsso sul design milanese – la storia di Memphis è nota –, forse siamo meno consapevoli che quando facciamo un copia incolla, incaselliamo i nostri .ppt o .xls nei vari folder, o chiediamo a una intelligenza come ChatGPT di scrivere qualcosa per noi – beh, c’era chi faceva cose simili, ma in analogico.

A quasi sedici anni dal lancio del primo iPhone, Apple ha introdotto Freeform, una app multipiattaforma per schizzare idee che verrà distribuita da qui in poi in bundle con i suoi principali sistemi operativi – ovvero iOS, iPadOS e MacOS. È il simbolico segno che consacra una tendenza in corso, quella di un crescente bisogno di piattaforme per prendere appunti e fare sketch direttamente sui dispositivi digitali, superando di fatto l’utilizzo della carta, o almeno marginalizzando l’oggetto fisico a funzioni specifiche o velleità collezionistiche – insomma, quello che succede già con il vinile e in qualche modo anche con i libri cartacei. Nessuno del resto pensa che nel prossimo futuro carta e penna scompariranno – i fan delle Moleskine cartacee possono dormire sogni tranquilli.

Quaderno Cahier Nero Moleskine. Courtesy Moleskine

Dispositivo pioniere di tutto questo è sicuramente reMarkable, un tablet in inchiostro elettronico disegnato per essere “meglio della carta”, come hanno raccontato i suoi creatori a Domus. Lanciato nel 2016 da una startup del nord Europa, pensato per sfruttare i miglioramenti degli schermi e Ink in senso produttivo, mentre prima erano soprattutto utilizzati come pagina elettronica degli ereader, reMarkable nasce come una idea di nicchia, si diffonde attraverso il passaparola e potenti campagne di comunicazione su Instagram, raggiungendo la maturità hardware con la seconda versione (reMarkable 2, del 2020) e conquistando utente su utente grazie a una interfaccia azzeccatissima e funzioni sofisticate, ancora oggi in evoluzione.

Ha determinato il successo di reMarkable soprattutto la sua capacità mimetica: il tablet restituisce all’utente la confortevole sensazione tattile di scrivere sulla carta. Ma con tutta la duttilità e la comodità del digitale.

reMarkable 1. Courtesy reMarkable
reMarkable 1. Courtesy reMarkable

Negli ultimi anni, abbiamo visto molte grandi aziende del tech dotarsi di un proprio “remarkable”, come per esempio il MatePad Paper di Huawei, o Scribe, una nuova versione XL e con pennino del Kindle di Amazon. Ma ci sono anche alcune aziende proprio specializzate in questo genere di dispositivo, come Boox, che ha recentemente lanciato un blocco digitale che sfrutta uno schermo di inchiostro elettronico a colori – una novità di cui si parla da anni, e che potrebbe esplodere nell’immediato futuro. Supernote, invece, punta tantissimo sull'interazione con la community e sul costante aggiornamento con nuove funzioni del software su cui si basano i suoi dispositivi, in taglio A6 e A5.

Per chiudere, è giusto tornare alla app Note dell’iPhone, che resta una ottima idea di blocco digitale, soprattutto grazie alla capacità di integrare schizzi, testo scritto dalla tastiera e foto scattate con la potente fotocamera dello smartphone Apple. Chi ha insistito di più sulla possibilità di trasformare lo smartphone in un moderno blocco digitale è però Samsung, prima con la serie Note, e poi con l’estensione del pennino S-Pen agli altri flagship, i Galaxy S e i pieghevoli Z Flip e Fold.

Apple, dal canto suo, non ha mai introdotto uno stilo per iPhone – “Who wants a stylus” è una celebre affermazione di Steve Jobs – ma l’ha fatto per gli iPad, dal Mini al Pro a quelli “normali”, trasformandoli in sofisticate macchine da disegno grazie alle Apple Pencil, perfette per prendere appunti o disegnare schizzi o annotare testi a mano. GoodNotes 5, quinta versione di una celebre applicazione per prendere appunti, è tra le migliori app del 2022 per il tablet di Apple secondo Cupertino.

Apple Pencil. Courtesy Apple
Apple Pencil. Courtesy Apple

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