Tablet che usano l’inchiostro elettronico come tecnologia per i loro schermi non sono una vera novità. Ma è solo recentemente che si sono visti dispositivi di questo tipo capaci di coniugare hardware e software con una maturità tale da farli emergere oltre un’utenza di nicchia che li sperimenta da tempo. Tra i vantaggi dell’eInk ci sono la maggiore leggibilità, il feeling simile più alla carta rispetto a uno schermo lcd – anche meno stancante per la vista – e qualche guadagno a livello di risparmio energetico – però molti device hanno oramai una luce integrata che ne riduce in maniera consistente la durata tra una ricarica e l’altra. Tra gli svantaggi, la mancanza dei colori e un tempo di aggiornamento che rende questi schermi particolarmente lenti: ottimi per leggere una pagina di giornale, non per giocare a 60 frame per secondo, per intenderci.
![MatePad Paper, Huawei MatePad Paper, Huawei](/content/dam/domusweb/it/design/gallery/2022/08/31/il-nuovo-tablet-di-carta-di-huawei-come-diario-di-viaggio/domus-pad-2.JPG.foto.rmedium.jpg)
Il caso emblematico è senza dubbio reMarkable, creato con l’obiettivo di “migliorare la carta”, come hanno raccontato gli ideatori a Domus: un blocco note per il nuovo millennio, in cui gli orpelli sono pochissimi (non c’è neanche un browser!) e il focus è tutto. Kobo, uno dei maggiori produttori di ereader, ha introdotto la possibilità di prendere appunti direttamente sui suoi lettori più recenti con un apposito stilo, e lanciato un modello, Elipsa, con uno schermo da dieci pollici e una serie di funzioni che lo trasformano di fatto in un blocco note digitale – anche se ancora un po’ acerbo sotto il profilo del software, almeno al momento del lancio.
![MatePad Paper, Huawei MatePad Paper, Huawei](/content/dam/domusweb/it/design/gallery/2022/08/31/il-nuovo-tablet-di-carta-di-huawei-come-diario-di-viaggio/domus-pad-4.jpg.foto.rmedium.jpg)
Al Mobile World Congress di quest’anno Huawei ha introdotto un dispositivo con schermo eInk nel suo vasto e articolato catalogo di tablet, i MatePad. Il modello Paper ha uno schermo dalle “classiche” dimensiuoni da tablet, dieci pollici, con bordi ultrasottili (il rapporto schermo-corpo è dell’86,3%), pesa tre etti e mezzo, ed è compatibile con la già rodatissima M pencil, lo stilo di casa Huawei. Lo fa girare un sistema operativo completo e complesso, ovvero Harmony 2.0, la piattaforma sviluppata internamente su cui l’azienda cinese ha puntata per sopperire al celebre Google ban che l’ha colpita nel 2019.
![Schizzi realizzati con MatePad Paper, Huawei Schizzi realizzati con MatePad Paper, Huawei](/content/dam/domusweb/it/design/gallery/2022/08/31/il-nuovo-tablet-di-carta-di-huawei-come-diario-di-viaggio/domus-pad-1.JPG.foto.rmedium.jpg)
Il Matepad Paper di Huawei ha un buon catalogo di app base (tra l’altro allargabile), si integra con la mail ed è dotato di un set di microfoni che ne allargano le possibilità. È un blocco note digitale e un lettore di ebook formato XL. Tutti motivi per cui quest’estate, in vista di un viaggio in Vietnam in solitaria più simile a una esplorazione che a una vacanza solemaresessospiaggiarelax, ho lasciato a casa il reMarkable – oramai presenza fissa nella mia vita lavorativa e non soltanto da più di un anno – e messo in valigia questo nuovo tablet. Punto per punto, nella gallery potete leggere com’è andata.