Il nuovo tablet “di carta” di Huawei come diario di viaggio

Il nuovo MatePad Paper ha uno schermo di inchiostro elettronico e vuole farci dimenticare la carta: funziona? Per provarlo, l’abbiamo portato dall’altra parte del mondo.

Tablet che usano l’inchiostro elettronico come tecnologia per i loro schermi non sono una vera novità. Ma è solo recentemente che si sono visti dispositivi di questo tipo capaci di coniugare hardware e software con una maturità tale da farli emergere oltre un’utenza di nicchia che li sperimenta da tempo. Tra i vantaggi dell’eInk ci sono la maggiore leggibilità, il feeling simile più alla carta rispetto a uno schermo lcd – anche meno stancante per la vista – e qualche guadagno a livello di risparmio energetico – però molti device hanno oramai una luce integrata che ne riduce in maniera consistente la durata tra una ricarica e l’altra. Tra gli svantaggi, la mancanza dei colori e un tempo di aggiornamento che rende questi schermi particolarmente lenti: ottimi per leggere una pagina di giornale, non per giocare a 60 frame per secondo, per intenderci.

MatePad Paper, Huawei
Schizzi realizzati con MatePad Paper, Huawei

Il caso emblematico è senza dubbio reMarkable, creato con l’obiettivo di “migliorare la carta”, come hanno raccontato gli ideatori a Domus: un blocco note per il nuovo millennio, in cui gli orpelli sono pochissimi (non c’è neanche un browser!) e il focus è tutto. Kobo, uno dei maggiori produttori di ereader, ha introdotto la possibilità di prendere appunti direttamente sui suoi lettori più recenti con un apposito stilo, e lanciato un modello, Elipsa, con uno schermo da dieci pollici e una serie di funzioni che lo trasformano di fatto in un blocco note digitale – anche se ancora un po’ acerbo sotto il profilo del software, almeno al momento del lancio.

MatePad Paper, Huawei
MatePad Paper, Huawei

Al Mobile World Congress di quest’anno Huawei ha introdotto un dispositivo con schermo eInk nel suo vasto e articolato catalogo di tablet, i MatePad. Il modello Paper ha uno schermo dalle “classiche” dimensiuoni da tablet, dieci pollici, con bordi ultrasottili (il rapporto schermo-corpo è dell’86,3%), pesa tre etti e mezzo, ed è compatibile con la già rodatissima M pencil, lo stilo di casa Huawei. Lo fa girare un sistema operativo completo e complesso, ovvero Harmony 2.0, la piattaforma sviluppata internamente su cui l’azienda cinese ha puntata per sopperire al celebre Google ban che l’ha colpita nel 2019.

Schizzi realizzati con MatePad Paper, Huawei
Schizzi realizzati con MatePad Paper, Huawei

Il Matepad Paper di Huawei ha un buon catalogo di app base (tra l’altro allargabile), si integra con la mail ed è dotato di un set di microfoni che ne allargano le possibilità. È un blocco note digitale e un lettore di ebook formato XL. Tutti motivi per cui quest’estate, in vista di un viaggio in Vietnam in solitaria più simile a una esplorazione che a una vacanza solemaresessospiaggiarelax, ho lasciato a casa il reMarkable – oramai presenza fissa nella mia vita lavorativa e non soltanto da più di un anno – e messo in valigia questo nuovo tablet. Punto per punto, nella gallery potete leggere com’è andata.

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