Retrocedere per avanzare: le coreografie di Pauline Boudry e Renate Lorenz al Padiglione della Svizzera

Le artiste Boudry e Lorenz usano il corpo come azione politica per una rivoluzione sussurrata alla Biennale di Venezia.

Il buio, l’oscurità e il corpo sono gli strumenti di condivisione tra il pubblico e l’opera all’interno del Padiglione della Svizzera. Qui lo spettatore si trova immediatamente catapultato su un luogo scenico, in cui delle tende automatizzate si muovono infrangendo lo spazio e azzerando l’idea di spettacolo. Pauline Boudry/Renate Lorenz pongono al centro dell’installazione un video che ritrae cinque performers (Julie Cunningham, Werner Hirsch, Latifa Laâbissi, Marbles Jumbo Radio e Nach) in un’azione non del tutto codificata. Il movimento a ritroso dei performers si apre a una danza composta di piccoli gesti che decostruiscono non solo la linearità progressiva del tempo, ma l’idea stessa di linguaggio.

Padiglione della Svizzera Pauline Boudry / Renate Lorenz, Moving Backwards, Padiglione della Svizzera alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, 2019

Courtesy le artiste. Foto Annik Wetter

Padiglione della Svizzera Pauline Boudry / Renate Lorenz, Moving Backwards, Padiglione della Svizzera alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, 2019

Courtesy le artiste. Foto Annik Wetter

Padiglione della Svizzera Pauline Boudry / Renate Lorenz, Moving Backwards, Padiglione della Svizzera alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, 2019

Courtesy le artiste. Foto Annik Wetter

Padiglione della Svizzera Pauline Boudry / Renate Lorenz, Moving Backwards, Padiglione della Svizzera alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, 2019

Courtesy le artiste. Foto Annik Wetter

Padiglione della Svizzera Pauline Boudry / Renate Lorenz, Moving Backwards, Padiglione della Svizzera alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, 2019

Courtesy le artiste. Foto Annik Wetter

Padiglione della Svizzera Pauline Boudry / Renate Lorenz, Moving Backwards, Padiglione della Svizzera alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, 2019

Courtesy le artiste. Foto Annik Wetter

Padiglione della Svizzera Pauline Boudry / Renate Lorenz, Moving Backwards, Padiglione della Svizzera alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, 2019

Courtesy le artiste. Foto Annik Wetter

Il corpo si fa soggetto rivendicando la propria individualità come esperienza unica ma condivisibile. Inoltre, nella parte esterna del padiglione è possibile incontrare delle lettrici occasionali che interpretano gli scritti di un giornale in cui “le due artiste hanno raccolto dichiarazioni scritte da una dozzina di autrici e autori, su temi quali la filosofia, l’arte, la militanza politica nonché le teorie postcoloniali e queer”. In queste letture non c’è l’imposizione di un messaggio, ma il sussurrare di una traduzione personale e la forza di una condivisione. Riprendendo le parole di Charlotte Laubard, curatrice del Padiglione della Svizzera, “Pauline Boudry e Renate Lorenz concepiscono le loro installazioni come dispositivi che inducono ognuno e ognuna di noi a rivedere le proprie rappresentazioni. Il loro lavoro produce un duplice rovesciamento: esso introduce gesti, immagini e oggetti che rimandano a questioni politiche e sociali, e allo stesso tempo conferisce a questi medesimi elementi una forte autonomia affinché possano interagire con il pubblico e instaurare una relazione che stravolga la loro percezione e la loro identificazione”.

Immagine di apertura: Pauline Boudry / Renate Lorenz, “Moving Backwards”, Padiglione della Svizzera alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, 2019. Courtesy le artiste. Foto Annik Wetter

  • Svizzera
  • Pauline Boudry, Renate Lorenz
  • Charlotte Laubard
  • 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
  • Giardini del Castello, Biennale di Venezia
  • 11 maggio - 24 novembre 2019