Da Leica a Ricoh: le collaborazioni che hanno reinventato la fotocamera degli smartphone

Dalla storica partnership tra Zeiss e Nokia alla recente collaborazione tra Realme e Ricoh: tutte le collaborazioni passate e presenti dei produttori di smartphone con importanti marchi di fotografia.

Le fotocamere degli smartphone hanno ormai raggiunto un punto di inflessione tecnologico. Sono in grado di scattare file RAW, di simulare la profondità di campo e di gestire scene in condizioni di scarsa illuminazione con notevole fedeltà. Tuttavia, i produttori di smartphone sembrano riconoscere che alcune qualità fotografiche rimangono un territorio in cui i produttori di fotocamere possiedono decenni di esperienza, e decidono quindi di allocare risorse significative per collaborare con loro e associare il marchio all'aura della fotografia tradizionale.

Queste partnership tra aziende di smartphone e brand fotografica aiutano la differenziazione in un mercato affollatissimo e forniscono un'associazione aspirazionale con il patrimonio fotografico. Sotto questo aspetto, tuttavia, si nasconde una cooperazione più tecnica: i produttori di fotocamere contribuiscono con le metodologie di calibrazione del colore, le specifiche di rivestimento degli obiettivi, il know-how sulla costruzione dei gruppi ottici, o l'esperienza nell'elaborazione digitale delle immagini, frutto di decenni di sviluppo delle apparecchiature professionali.

I limiti della fotografia su smartphone non possono essere superati solo con sensori piccoli e algoritmi: serve l’esperienza dei grandi marchi fotografici.

Prendiamo ad esempio Oppo. L'azienda ha recentemente presentato il nuovo Find X9 Pro, flagship smartphone d'aspirazione fotografica le cui eccellenti capacità foto-video sono un mix tra i risultati tecnologici dell'azienda e il contributo di Hasselblad alla scienza del colore e alla calibrazione del digital image processing. Hasselblad fu già partner fotografico di OnePlus, ma la collaborazione è passata alla casa madre Oppo. In passato Hasselblad ha collaborato anche con Motorola, producendo nel 2016 un Moto Mod con fotocamera esterna per la serie Moto Z dell'azienda. Ebbe vita breve, ma fu un interessante esperimento.

La fotocamera Hasselblad dell'Oppo Find X9 Pro

Uno dei marchi fotografici che ha aperto la strada a questo tipo di partnership è Leica. Inizialmente l'azienda tedesca collaborava con Huawei per migliorare le fotocamere degli smartphone del marchio. Dopo il declino di Huawei nel mercato globale degli smartphone, dall 2022 l'azienda ha poi stretto una partnership con Xiaomi, un altro gigante cinese che va forte in Europa.

Il primo produttore di smartphone in Cina, Vivo, ha stretto da un paio d'anni una partnership con Zeiss, un altro peso massimo dell'ottica tedesca, che quest'anno - come anche Hasselblad per Oppo - ha persino prodotto un obiettivo esterno per un kit fotografico dedicato abbinato all'ultimo flagship dell'azienda, l'X300 Pro. Zeiss non è nuova a questo tipo di collaborazioni strategiche: ha già lavorato con Nokia in passato e offre tuttora la sua tecnologia ottica a Sony per la sua linea di smartphone Xperia.

Il ‘feeling’ che deriva dall’esperienza delle icone della fotografia resta fondamentale, anche nell’era della fotografia computazionale.

L'ultima partnership di questo tipo annunciata da un produttore di smartphone è quella tra Realme e Ricoh, un marchio più piccolo rispetto agli altri colossi della fotografia, ma sicuramente uno dei più amati dagli street-photographers appassionati della famiglia di fotocamere compatte GR. 

Il nuovo Realme GT 8 Pro è il primo flagship che sfoggia un sistema di fotocamere con attacco modulare, sviluppato insieme a Ricoh pensando proprio alla street photography.

I limiti fondamentali della fotografia su smartphone però non possono essere interamente superati attraverso partnership con produttori di fotocamere e ottimizzazioni algoritmiche. Il sensore di uno smartphone rimarrà sempre più piccolo, mentre quello delle fotocamere professionali raggiunge dimensioni full-frame di 36x24 mm e oltre. Inoltre, le ottiche fisiche impongono limitazioni che la fotografia computazionale, per quanto sofisticata, non sembra poter superare completamente.

Ciò nonostante, nei limiti imposti da questi vincoli, l'esperienza e il plusvalore che un marchio di fotocamere può apportare si rivelano preziosi. Non è solo una questione di esperienza tecnica ma anche di approccio fotografico: per rendere le immagini scattate con gli smartphone più simili a fotografie professionali, il "feeling" che deriva dall'esperienza delle grandi della fotografia si rivela ancora fondamentale, con buona pace dei progressi della fotografia computazionale.

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