Uno street photographer americano in Nord Africa: il viaggio di Peter Ydeen

Con Waiting for Palms, Peter Ydeen porta la sua fotografia dalle strade dell’America industriale alle architetture sabbiose di Marocco ed Egitto, aprendo una riflessione sullo sguardo, sugli stereotipi e sulla responsabilità del vedere.

Figura nota della street photography americana, Peter Ydeen approda in Marocco ed Egitto con la serie Waiting for Palms, esposta alla Galleria Bruno Lisi di Roma fino al 19 dicembre 2025, a cura di Camilla Boemio. Raccontando il progetto a Domus, Ydeen e Boemio riflettono su come osservare luoghi e persone senza cadere negli stereotipi, “trasformando lo sguardo in ascolto e la fotografia in esperienza”.

Dall’America industriale a nuovi orizzonti

Dai grandi magazzini alle autostrade, dai motel alle pompe di benzina: Ydeen ha iniziato fotografando l’America a lui più vicina, seguendo le orme di Walker Evans e dei fotografi della New Topographics. La serie Easton Nights lo ha poi consacrato, raccontando, in un paesaggio di insegne fluorescenti e atmosfere notturne, la città della Pennsylvania dove si trasferisce nel 2011.

Negli anni successivi la sua ricerca si amplia, includendo anche i paesaggi autostradali verso New York e formati più intimi come slideshow digitali, oggi tornati sorprendemente centrali nella fotografia contemporanea.

In Italia, Ydeen trova una lettrice particolarmente attenta: la curatrice Camilla Boemio, che nel 2016 firma il primo Padiglione della Nigeria alla Biennale di Venezia. Con lui collabora dal 2021, tra Roma e Los Angeles. “Ydeen è un viandante attento, capace di negoziare tra la sua visione e le vite delle persone che incontra”, racconta a Domus.

Questa attitudine lo porta, con Waiting for Palms, ben oltre i confini americani.

Marocco ed Egitto, letti attraverso la strada

Flip-flops sull’asfalto, architetture color sabbia, abiti che sfiorano il pavimento: Waiting for Palms segna un passaggio deciso verso una street photography più immersiva. Realizzata tra il 2016 e il 2017 e tuttora in progress, la serie intreccia figure umane, spazi pubblici e dettagli quotidiani in un tessuto visivo che combina tradizione e modernità, monumentalità e gesti minimi.

Ogni immagine è una negoziazione tra la mia visione e le vite delle persone che ho incontrato.

Peter Ydeen

Il fotografo racconta di aver scattato spesso gli stessi soggetti più volte, da diverse angolazioni. Ma lo strumento cruciale, dice, è stato l’autista locale che lo ha accompagnato durante tutto il viaggio, permettendogli di muoversi liberamente e raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili.

Bilanciare curiosità e responsabilità

Guardando gli scatti, si percepisce una scelta chiara: quella di “bilanciare curiosità e responsabilità”, evitando i cliché del racconto visivo sul Nord Africa. “Ho affrontato il lavoro con la mia prospettiva di outsider, consapevole che questa influenza il modo in cui luoghi e persone vengono visti. Ogni immagine è una negoziazione tra la mia visione e le vite delle persone che ho incontrato”, spiega Ydeen.

È anche la prima volta che nelle sue serie le figure umane non appaiono isolate, ma integrate nel paesaggio. Toni più morbidi, colori meno saturi, composizioni meno geometriche rispetto a Easton Nights rivelano un approccio più poroso e contemplativo. “La duttilità è una sua grande dote”, osserva Boemio. “Con Waiting for Palms porta avanti un’evoluzione concettuale: una fotografia che non incornicia, ma accoglie”.

Entrambe le opere cercano uno sguardo che somiglia all’ascolto, uno stato di grazia.

Camilla Boemio

La curatrice ricollega questa postura a Appunti per un’Orestiade africana, il film-documentario girato da Pier Paolo Pasolini in Uganda e Tanzania nel 1970: un tentativo, allora come oggi, di avvicinarsi a una realtà distante non per interpretarla, ma per ascoltarla.

Entrambe le opere, afferma, cercano “uno sguardo che somiglia all’ascolto, uno stato di grazia”.

Uno sguardo americano su Marocco ed Egitto

Lo sguardo di Ydeen restituisce un Nord Africa libero dai codici dell’esotismo più noto. Le sue immagini combinano monumentalità e quotidianità con una delicatezza che invita a interrogarsi su cosa significa davvero “vedere” un luogo da outsider.

“Se le persone che ho fotografato vedessero queste immagini,” conclude, “spero che possano riconoscere la bellezza dei luoghi che attraversano ogni giorno”.

Forse è a loro — più che a noi — che questa serie è rivolta.

Mostra:
“Waiting for Palms”, Peter Ydeen
Curata da:
Camilla Boemio
Dove:
AOC F58 - Galleria Bruno Lisi, via Flaminia 58 - Roma
Date:
dal 1 dicembre al 19 dicembre 2025

Tutte le immagini: Waiting for Palms. Foto Peter Ydeen 

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