Leica o smartphone, non importa: 8 consigli per fotografare la città

Il fotografo australiano Jesse Marlow, protagonista della recente Master Class Xiaomi × Leica, racconta il suo metodo: dal colore alla psicologia.

“Non ho mai perso la voglia di scattare”, dice Jesse Marlow, fotografo di Melbourne riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro urbano. Le sue immagini — caratterizzate da un uso audace del colore, da forza visiva e da un istinto per l’imprevisto — sono state esposte in tutto il mondo e raccolte in libri come Centre Bounce: Football from Australia’s Heart (2003), Wounded (2005), Don’t Just Tell Them, Show Them (2014) e Second City (2021). Marlow ha fatto parte del collettivo In-Public e del gruppo australiano Oculi; le sue fotografie sono conservate in collezioni pubbliche e private tra cui quelle della City of Melbourne e della State Library of Victoria. Ha vinto l’International Street Photography Award a Londra (2011) e il Bowness Photography Prize a Melbourne (2012).

Jesse Marlow

Marlow insegna anche alla Leica Akademie, ed è stato per questo una scelta naturale per la Master Class Xiaomi in collaborazione con Leica, tenutasi a Monaco in occasione del lancio della serie Xiaomi 15T. L’evento, dal titolo Humanity: Emotions in Focus, ha riunito fotografi da tutto il mondo con panel, una mostra immersiva e una photowalk. “La fotografia è innanzitutto un modo per connettersi con le persone e catturare emozioni che rendono unico ogni momento”, ha raccontato Marlow ai partecipanti.

Da quell’esperienza abbiamo ricavato otto consigli che il fotografo condivide su come guardare e raccontare la città. 

1. Esercitati con il colore

Usare il colore nella street photography è come sviluppare un radar visivo. Ricerca attiva e riconoscimento intuitivo avvengono insieme. “A volte insegui il colore, ma spesso le immagini più potenti nascono quando riconosci come esso funzioni già in una scena e ti posizioni perché rafforzi la narrazione.”

2. La città come scena e materia

“Penso all’ambiente urbano come a una scena teatrale e insieme a una materia grezza. La città offre lo sfondo con architettura, luci e flussi di persone, ma come fotografo devi continuamente dare forma a quel caos.”

Jesse Marlow. Xiaomi × Leica Master Class

3. Equilibrio tra caccia e attesa

“Cacciare” significa muoversi nella città inseguendo gesti, colori o incontri fugaci. “Aspettare” (in inglese “fishing”, ovvero pescare) vuol dire scegliere un luogo con buona luce o composizione e restare finché il momento giusto entra nell’inquadratura. Entrambi i metodi hanno punti di forza: la caccia porta energia e sorpresa, l’attesa immagini più pulite e costruite. Molti fotografi, compreso Marlow, passano dall’uno all’altro. “La caccia può essere estenuante e portare a forzare momenti che non esistono. L’attesa pura richiede pazienza infinita. Io tendo a un metodo ibrido: è importante non limitarsi a un solo approccio.”

4. Restare invisibili

“Il mio lavoro è sempre stato spontaneo e mi piace l’approccio dell’osservatore invisibile. Di solito non interagisco con i soggetti.” Ma, spiega Marlow, a volte dopo lo scatto l’interazione diventa importante: non può essere sempre tutto invisibile.

5. La preparazione è esperienza

“La mia preparazione sono state le migliaia di ore passate agli inizi. Quell’affinamento dello sguardo ha posto le basi. Non ho mai perso la voglia di scattare la prossima immagine.”

Jesse Marlow. Xiaomi × Leica Master Class

6. Scatta ovunque — non solo in viaggio

“Il richiamo del viaggio porta l’ignoto e l’esotico, ma può anche essere una scorciatoia. Creare immagini nella propria città, in luoghi che magari non hanno la stessa ricchezza visiva di un Paese straniero, può risultare ancora più gratificante.”

7. La psicologia della strada

“Imparare a fotografare le persone negli spazi pubblici significa costruire sicurezza e rispetto. La psicologia funziona in entrambe le direzioni: quanto ti senti a tuo agio influenza la reazione degli altri. Se ti avvicini con ansia, lo percepiscono. Se sei calmo e rispettoso, diventi meno invadente.”

8. Smartphone o fotocamera? Entrambi

“Per me sono strumenti complementari, non concorrenti. Alcuni dei miei scatti più spontanei nascono con il telefono, mentre le immagini più meditate arrivano dalla fotocamera. Lo Xiaomi Ultra 15T Pro è diventato un altro strumento utile nel mio kit.”

Un palcoscenico condiviso tra tecnologia e visione

La Master Class Xiaomi × Leica a Monaco è stata pensata per mostrare come arte e tecnologia possano fondersi, e come strumenti come la serie Xiaomi 15T, sviluppata con Leica, amplino il vocabolario dell’immagine. “Lavorare con la serie Xiaomi 15T mi ha permesso di esplorare sfumature con straordinaria precisione”, ha detto Marlow, “e vedere i partecipanti interpretarle a modo loro è stato stimolante.”

Per Marlow la città rimane un palcoscenico infinito: rumoroso, caotico, ma sempre pieno di storie — in attesa di un fotografo capace di saperle vedere. 

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