Il Waldorf Astoria New York riapre i battenti e torna a risplendere di nuova luce, grazie all’intervento dello studio Skidmore Owings &Merrill che ha rinnovato gli spazi preservando meticolosamente l’aura Art Déco (e il carisma) dell’edificio e potenziandone il carattere di luogo iconico dell’ospitalità di lusso.
Lo storico hotel progettato da Schultze & Weaver al 301 Park Avenue, tra la 49a e la 50a strada a Midtown Manhattan, è stato fino dalla sua apertura nel 1931 un epicentro della vita di mondo e della cultura newyorkese: un’eredità che lo studio ha raccolto e reinterpretato con garbo e responsabilità. Come afferma Kenneth A. Lewis, partner di Som: "Pochi edifici hanno una tradizione come il Waldorf Astoria, e per una ristrutturazione completa come questa, preservare questa tradizione è una responsabilità incredibile. Abbiamo dovuto immergerci profondamente nel passato dell'edificio. Ogni stanza e ogni dettaglio hanno una sua storia, e il nostro obiettivo era tornare alle origini dell'edificio e rendergli il nostro più profondo rispetto. Questi spazi pubblici ora appaiono spettacolari come 94 anni fa".
Dopo un’accurata indagine d’archivio, l’intervento ha riguardato la riqualificazione di tutti gli spazi pubblici riportati alla fisionomia originaria al netto di superfetazioni e stratificazioni storiche, dagli atrii alla spettacolare Grand Ballroom, dal corridoio rivestito di specchi agli arredi d’epoca. Tra il settimo e il quindicesimo piano, il ridisegno degli ambienti ha consentito la realizzazione, al posto delle 1.400 camere originarie, di 375 camere d’albergo a cinque stelle e di 372 unità residenziali di lusso: gli interni appartamenti e camere, riconfigurati da SOM ciascuno secondo un layout unico, sono stati progettati da Pierre-Yves Rochon e da Jean-Louis Deniot, con particolare attenzione ad equilibrare le esigenze contemporanee con lo spirito del luogo.
Anche gli esterni ritornano a sprigionare la loro anima, grazie ad un lavoro minuzioso di lettura dei caratteri tipologici e materici storici che ha riportato all’antico splendore la facciata in pietra calcarea e mattoni grigi, punteggiata dai decori in terracotta, alluminio e pietra fusa riproposti e reintegrati come da disegno originale. "Il risultato di tutta questa ricerca è un lavoro metodico di conservazione, un restauro meticoloso e una trasformazione completa, tutto in una volta", ha affermato Frank Mahan, direttore di Som. "Ogni singolo centimetro di questo edificio è stato ristrutturato con cura e attenzione. Abbiamo ripristinato l'intento progettuale originale di Schultze & Weaver in tutti gli interni, tutelati come patrimonio storico, aggiornando al contempo l'edificio agli standard contemporanei".