Dagli anni ’60 quando cominciò a diffondersi, il Brutalismo resta un movimento architettonico affascinante e controverso: da un lato, elogiato come “rozza poesia” in cui l’oggettività dei materiali messi a nudo (calcestruzzo, vetro, mattone, acciaio) e dei volumi massivi e scarni era sinonimo di un impegno civico al costruire per fare fronte alle “forze potenti e confuse” della società di massa (Smithsons, 1956); dall’altro, additato come stigma di un grigiore espressivo spesso trasceso in degrado, soprattutto nelle periferie. E se il Brutalismo ancora oggi non smette di fare discutere, non è un caso che a questa corrente venga dedicato un museo, e che questo museo si trovi proprio nel Regno Unito, paese da cui tutto è partito: un “unicum” a livello internazionale perché, se fino ad oggi il tema è stato anche ampiamente trattato da mostre, itinerari urbani, allestimenti temporanei e archivi digitali (tra cui la piattaforma online SOS Brutalism), una sede fisica vera e propria di esposizione (materiale e digitale) sull’argomento mancava. A realizzarla – per l’appunto in un edificio brutalista – è lo studio Reed Watts Architects, che ha progettato la ristrutturazione dell'iconica aula magna esagonale (vincolata di grado II) nel complesso scolastico di Acland Burghley a Camden, completato nel 1968 su progetto di Howell Killick Partridge & Ami e una delle poche, ultime scuole di lessico brutalista rimaste nel Regno Unito. La sala è un manifesto di “etica” brutalista nelle forme e nei contenuti: il volume essenziale con materiali schietti e naturali (legno e cemento) declinati senza intermediazioni formali era concepito come cuore pulsante del complesso per ospitare una pluralità di funzioni e rimarcare il valore comunitario dell’istituzione scolastica. Da tempo utilizzata dall’ Orchestra of the Age of the Enlightenment, nel corso del tempo la sala è stata oggetto di modifiche incongrue che ne hanno alterato lo spirito originario.
Il primo museo dedicato interamente al Brutalismo nascerà a Londra
Il Museum of Brutalist Architecture di Londra occuperà gli spazi di un’icona del brutalismo londinese: la Acland Burghley School, progettata da Howell, Killick, Partridge & Amis nel 1968.
Foto Robert Lamb tramite Wikimedia Commons
Foto Robert Lamb da Wikimedia Commons
Foto Courtesy Reed Watts Architects
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Foto Courtesy Reed Watts Architects
Foto Courtesy Reed Watts Architects
Foto Courtesy Reed Watts Architects
Foto Courtesy Reed Watts Architects
Foto Courtesy Reed Watts Architects
Foto Courtesy Reed Watts Architects
Foto Courtesy Reed Watts Architects
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- Chiara Testoni
- 05 agosto 2025
- London, United Kingdom
- Reed Watts Architects
- cultural
- ongoing
Il progetto di rinnovamento, sviluppato dallo studio in collaborazione con il personale della scuola, con gli utenti e le autorità locali, ha inteso riportare lo spazio alle caratteristiche iniziali, migliorandone la fruibilità, l’accessibilità e le prestazioni ambientali (attraverso la revisione degli impianti, degli accessi, degli arredi, degli spazi tecnici e di accoglienza) e trasformarlo in una “Hall for All”: un hub comunitario che ospiterà, oltre a mostre, eventi e performances, il MoBa, il primo Museo di Architettura Brutalista del paese (e del mondo) con mostre permanenti e un archivio, a complemento dei contenuti attualmente presenti in digitale. L'inizio dei lavori è previsto per l'estate 2026, e il completamento nel 2027.
Immagine di apertura: Scuola Acland Burghley, Tufnell Park. Foto Jim Osley da Wikimedia Commons
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