Dopo il week end primaverile del Fai e l'apertura della 24° Triennale, Milano si prepara a un nuovo evento alla scoperta (o riscoperta) del suo ricco patrimonio architettonico e culturale.
Nel weekend del 17 e 18 maggio, torna alla sua decima edizione Open House Milano, l’iniziativa inserita nel circuito Open House Worldwide presente in 4 continenti e oltre 50 città (in Italia: Roma, Napoli, Torino e, appunto, Milano) che promuove la diffusione della cultura architettonica. Con all’attivo 540 siti aperti in dieci anni, l’edizione milanese celebra il primo decennale con un’edizione straordinaria, spaziando dal centro alle periferie, dagli studi professionali alle gallerie d’arte, dalle opere iconiche agli edifici più o meno noti e spesso inaccessibili.
Tra le tante location, ne abbiamo selezionate 10 che tutti – non solo i “cultori della materia” – dovrebbero conoscere, per un’appassionante immersione nella storia dell’architettura moderna e contemporanea della città.
Open House Milano: 10 architetture visitabili questo weekend
Da Terragni a Snøhetta, da Caccia Dominioni a Zanuso, nel weekend del 17 e 18 maggio si può scoprire il ricco patrimonio architettonico meneghino, tra opere iconiche e gemme nascoste
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Foto Paolo Monti, Fondo Paolo Monti, presso Civico Archivio Fotografico di Milano, da Wikipedia
Domus 403, giugno 1963
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- Chiara Testoni
- 13 maggio 2025
- Milan, Italy
L’edificio dal linguaggio eclettico, dove si combinano tratti neogotici, stucchi e mobili e lampadari d’epoca, ha subito nel corso del tempo diverse trasformazioni (dal sopralzo del 1879 ad opera di Giovanni Giachi, al rinnovamento dopo i danni bellici a firma di Giovanni Muzio, alle recenti opere di restauro), rimanendo però ancora oggi una affascinante (e un po' nostalgica) testimonianza del tempo che fu.
La sede storica del Corriere della Sera è un edificio in stile liberty che richiama il palazzo londinese sede del Times e che ha conservato l’allure originale. Dal tempo della costruzione, il Corriere ha sempre avuto la stessa sede e visitare i suoi spazi è come tuffarsi in microcosmo sospeso tra passato e presente.
Casa Rustici è uno dei massimi esempi di architettura civile razionalista italiana. Il complesso di sette piani fuori terra, con struttura intelaiata ed esternamente intonacato e rivestito di marmo, è impostato su due corpi di fabbrica uniti da passerelle e, al piano attico, da una “villa” che occupa parte di ambo i volumi (zona giorno e zona notte), collegandoli mediante un ponte sospeso. Un recente, attento lavoro di restauro ha riportato alla luce materiali, finiture e caratteristiche spaziali nel rispetto dello spirito originario.
Il volume di 19 piani fuori terra a destinazione (prevalentemente) residenziale, oltre a terziario e servizi, si erge perpendicolare a Corso Sempione per un’altezza totale di circa 64 metri e, con struttura intelaiata in cemento armato e fronti nitidi in ceramica, copertura piana e logge profonde, rappresenta un pregevole esempio di architettura razionalista. Al decimo livello, il previsto spazio aperto occupato da un giardino pensile e da ambienti comuni, probabilmente ispirato all’opera di Le Corbusier, fu sostituito in fase di esecuzione da otto appartamenti.
La palazzina con giardino di piazza Carbonari 2, di colore “crème caramel” (come dichiarava l’architetto), reinterpreta poeticamente la tipologia del condominio urbano. L’edificio è un lucido volume senza rilievi sulla superficie continua rivestita in ceramica e punteggiato da finestre a filo di varie dimensioni. L’appartamento al piano primo recentemente rinnovato da Tenet Arch con Carlotta Garavaglia ospita la mostra privata di Francesca Iovene, dedicata ai progetti abitativi di Luigi Caccia Dominioni.
La torre piezometrica situata nei pressi della Stazione di Porta Garibaldi fu costruita nel 1964 per rifornire d’acqua le infrastrutture ferroviarie. In seguito, dismessa, la costruzione in cemento armato fu rinnovata nel 1990 in occasione dei Mondiali di calcio, nell’ambito di un intervento di rigenerazione urbana che comprendeva anche il recupero di un vecchio ponte ferroviario: l’operazione intendeva mettere in risalto il volume a pianta circolare e a forma concava, intervallato da ventidue costoloni in rilievo, trasformando l’anonima struttura in un landmark fortemente riconoscibile nella zona. Oltre al risanamento delle pareti e dei costoloni, al consolidamento e all’impermeabilizzazione delle superfici, l’intervento di Original Designers 6R5 Network ha riguardato il rivestimento della struttura in cemento armato a vista con piastrelle in ceramica colorata in 14 tonalità che formano 22 spicchi policromi. Nel 2015 l’opera è stata restaurata dal medesimo studio e inaugurata in occasione di Expo.
Il Collegio di Milano, gestito da Fondazione Collegio delle Università Milanesi, è un collegio interuniversitario in uso e immerso in un vasto parco, il cui edificio principale venne originariamente progettato da Zanuso per ospitare un centro di assistenza per i paesi africani. L'architettura di sapore brutalista, paragonata spesso all’ Andrew Melville Hall (James Stirling, St. Andrews, Scozia 1967), è costituita da tre elementi, disposti a formare una planimetria “a forcella” che si apre verso il parco: un volume a doppia altezza, in cui sono ubicati i servizi comuni e due corpi di fabbrica articolati su tre livelli digradanti che ospitano gli alloggi degli studenti, affacciati su terrazzini privati con parapetti in mattoni pieni sabbiati, la cui scansione accentua il dinamismo delle facciate.
Casa della Memoria è un istituto culturale del Comune di Milano che ospita cinque associazioni operative nel campo della promozione dei valori universali di libertà e democrazia. Il volume essenziale a base rettangolare, è interamente ricoperto di immagini rappresentative della storia di Milano del dopoguerra, percepibili nitidamente da lontano e progressivamente sfocate da vicino, ponendo l’accento sulla moltitudine dei ricordi e sulla complessità della loro interpretazione. Il rivestimento in mattoni policromi si mette esplicitamente in relazione con la tradizione lombarda delle decorazioni in laterizio di edifici come l’Ospedale Maggiore e Santa Maria delle Grazie.
La Torre Diamante rientra nel programma di riqualificazione di Porta Nuova e fa parte del Business District Varesine (o Porta Nuova Varesine). Il complesso è attualmente sede delle società italiane del Gruppo BNP Paribas e ospita uffici e attività commerciali. Il corpo principale è affiancato da due corpi bassi (“Diamantini”) ed è caratterizzato da una geometria irregolare che moltiplica i riflessi luminosi sulle facciate continue in vetro. Per l'occasione saranno visitabili i piani 11 e 27.
Intorno alla stazione di Porta Vittoria (demolita e interrata come fermata del passante ferroviario agli inizi del 2000), l’area chiamata dell’ex Macello, con le palazzine in stile liberty affacciate su viale Molise e in largo Marinai d’Italia, conserva la memoria della storica “cittadella annonaria” di inizi del Novecento: un complesso di architetture per la conservazione e il commercio di prodotti alimentari che fungeva da polo logistico per la distribuzione alla città. ARIA è il progetto di rigenerazione urbana che trasformerà l’Ex Macello di Porta Vittoria, da più di vent’anni in stato di abbandono, in un nuovo quartiere, riconnettendo il sito con il tessuto urbano circostante: il progetto prevede oltre 1.200 nuovi appartamenti di edilizia residenziale sociale a canoni convenzionati, oltre a verde pubblico, attività commerciali e servizi di prossimità. La visita si snoderà in una porzione dell’area di cantiere.